Promuovere una nuova cultura per la sicurezza delle infrastrutture per sviluppare un sistema dinamico, basato sulla prevenzione e sulla chiarezza delle competenze. L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie delle Infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA) punta su questo obiettivo, e lo ricorda nella giornata in cui ha presentato la sua prima Relazione annuale alla presenza del Ministro Enrico Giovannini, un’occasione anche per illustrare le azioni messe in campo per una sicurezza proattiva e costante sui processi.
LA RELAZIONE
Nella Relazione annuale dell’ANSFISA è indicato come nel 2020 gli incidenti sulla rete ferroviaria nazionale e regionale si attestano a 86, in crescita rispetto al 2019 ma inferiori alla media dell’ultimo quinquennio, oltre che tra i livelli più bassi registrati in Europa. Le vittime (morti e feriti gravi) sono complessivamente 70, di cui 64 sulla rete RFI e 6 sulle ferrovie regionali interconnesse. Il 65% degli incidenti è ancora attribuibile a comportamenti errati di utenti e cittadini che si traducono in investimenti sui binari o presso i passaggi a livello, una tipologia che nel 2020 conta 56 eventi e 58 vittime, di cui 37 decessi (su 43 totali) e 21 feriti gravi (su 27 totali).
EDUCAZIONE E PROCESSI PER LA SICUREZZA
I dati analizzati mostrano la necessità di investire ancora di più sull’educazione e sul rispetto delle regole in ambito ferroviario, anche attraverso campagne di sensibilizzazione, già avviate negli anni scorsi, su cui ANSFISA intende investire anche in futuro. Circa il 28% degli incidenti sono riconducibili a fattori endogeni alla ferrovia, tra questi c’è l’aumento degli errori nell'attuazione delle procedure, mentre rimangono costanti i valori della manutenzione. Si tratta spesso di una tipologia di eventi strettamente legata al fattore umano, su cui la sicurezza di ferrovie e infrastrutture in generale deve lavorare affinché la safety venga intesa come dinamico avanzamento della prevenzione, anche sulla base delle risultanze di incidenti e inconvenienti, coadiuvata dallo sviluppo della Just Culture.
ANSFISA, che ha già richiesto agli operatori ferroviari l'adozione del volontary report per le segnalazioni interne, è a favore di un intervento normativo che introduca anche in Italia la definizione del rischio accettabile secondo il modello Alarp (As Low As Reasonably Practicable) al fine di favorire un modello organizzativo in cui l’informazione sull’inconveniente non venga criminalizzata, ma diventi un dato prezioso da cui partire per rendere la prevenzione più efficace.
I NUMERI DI ANSFISA
La relazione evidenzia che ANSFISA conta attualmente su 164 unità di personale sulle 569 previste dalla legge. Le due strutture dell’Agenzia - dedicate rispettivamente a strade/autostrade e ferrovie - promuovono la sicurezza su 840mila km di strade e autostrade, 17.530 km di ferrovie nazionali e regionali (con 5.443 passaggi a livello, 18.847 ponti, viadotti e gallerie, 3.236 stazioni, 30.818 scambi o intersezioni), 1.130 km di ferrovie isolate (con 944 passaggi a livello, 1529 ponti, viadotti e gallerie, 288 stazioni) e, infine 225 km di rete di metropolitana (di cui 131,6 km in galleria) in sette città. Da qui l’evidente esigenza, emersa nel corso dell’incontro, di un potenziamento dell’Agenzia, a iniziare dal suo organico.