Il mondo degli armatori ci mette del suo per la sostenibilità del business: autostrade del mare sempre più efficienti grazie all'impiego di navi ecologiche di ultima generazione che riducono le emissioni inquinanti di oltre il 50 per cento e, addirittura, per alcune linee, fino al 70 per cento per Km trasportato. Sono i numeri presentati durante l’Assemblea dell’ALIS e gli Stati Generali del Trasporto e della Logistica.

Un impegno, quello dello "Zero emission in port",  che prosegue quando la nave attracca al porto, durante la sosta in banchina, grazie alle mega batterie al litio che si ricaricano durante la navigazione, per mezzo di shaft generator e pannelli solari. Il settore degli armatori ha visto aumentare gli incentivi come marebonus e ferrobonus da 25 a 45 milioni per il solo 2021 e ora chiede, con il presidente ALIS Guido Grimaldi, che diventino un contributo strutturale o almeno confermato fino al 2030: ne va della ecosostenibilità dello shift modale terra/mare che consente di rispettare l’ambiente e di decongestionare le linee dei trasporti su strada.

Il contributo alle aziende di trasporto marittimo, come prevedono due decreti dirigenziali, è solo un pezzo del puzzle della mobilità integrata del futuro: il potenziamento dei porti e delle infrastrutture ferroviarie  per lo spostamento delle merci e dei passeggeri, una volta arrivati al porto, fanno il resto. Insieme garantirebbero più turismo e più logistica che, attualmente, secondo i numeri di ALIS, rappresenta il 10% del PIL.

“Nei prossimi anni assisteremo ad un aumento  dei volumi di traffico e ad un incremento economico del settore della logistica”, ha detto Fabrizio Favara, Chief Strategy Officer di Ferrovie dello Stato, intervenuto all’Assemblea ALIS in un dibattito moderato da Bruno Vespa. “Sarà importante - ha proseguito il manager FS - gestire in modo responsabile questa occasione, accompagnarla con regole che premino il coordinamento tra varie forme di trasporto e i loro gestori, incentivando il dialogo tra vari operatori  per una nuova mobilità e logistica sostenibile. Le nuove linee ferroviarie e il potenziamento di queste al Sud, consentiranno a passeggeri e merci, specie dal Mezzogiorno, di raggiungere più facilmente il cuore dell’Europa grazie ai quattro corridoi europei che attraversano il nostro Paese, recuperando quel gap di infrastrutture e servizi tra Nord e Sud del Paese”.

Con gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma anche con le leggi di Bilancio, in dieci anni il sistema dei trasporti dell’Italia vedrà l’interconnessione di  11 porti, 10 aeroporti e 9 centri intermodali. I finanziamenti previsti dal PNRR per l’infrastruttura ferroviaria, oltre 24 miliardi, consentiranno di attivare entro il 2026, oltre 1.800 Km di linee, tra nuovi collegamenti ad alta velocità e potenziamento della rete. Il piano di investimenti abiliterà nuove performance della rete in termini di tempi di percorrenza, uno dei fattori chiave per aumentare l'attrattività del trasporto ferroviario per persone e beni.