Il prossimo quinquennio sarà caratterizzato da un impegno senza precedenti per lo sviluppo di infrastrutture sostenibili. Un percorso che guarda alla nuova mobilità, in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, e al tempo stesso fortemente legato alla trasformazione digitale. Il tema è stato affrontato alla VI edizione del Digital Italy Summit 2021 conclusosi ieri, 20 ottobre, nella sessione dedicata al tema “Tecnologie e infrastrutture per la logistica e la mobilità”, a cui ha partecipato anche il Gruppo FS rappresentato da Giulia Costagli. La Responsabile Centro Studi e Progetti Innovativi di RFI ha illustrato il ruolo della società FS nel garantire il mantenimento in efficienza, sicurezza e sviluppo della rete ferroviaria di competenza - 17mila km di linee e circa 2.200 stazioni - in risposta anche delle nuove e crescenti esigenze di spostamento con soluzioni innovative su prodotti e processi.

 

“RFI mira a contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese con infrastrutture resilienti, interconnesse e accessibili, perseguendo obiettivi fondamentali della propria mission quali sicurezza, affidabilità ed efficienza”, ha evidenziato Costagli. Il contesto nel quale saranno focalizzate le azioni di FS sarà in questo ambito quello di un Paese più vicino, grazie all’ampliamento della rete ad alte prestazioni, più connesso, con catene di trasporto multimodali, reti logistiche e sviluppo tecnologico efficienti, e più rispettoso dell’ambiente, con un obiettivo di share del trasporto ferroviario al 2030 del 10% per i passeggeri (oggi 6%), e del 17% per le merci (oggi 11%).

L’obiettivo rimane la conseguente riduzione di anidride carbonica per effetto della diversione modale, ha ricordato la manager RFI, e per raggiungerlo sarà importante “cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie, sia per le ricadute di qualità ed efficienza che esse offrono, che per ciò che riguarda il rischio associato al fattore umano. La digitalizzazione nei prossimi anni toccherà in particolare i processi industriali che verranno riletti in modo da contribuire sempre di più al raggiungimento degli obiettivi UE, quali la decarbonizzazione e i Sustainable Development Goals (SDGs).

“In termini di tecnologie per la circolazione ferroviaria - ha sottolineato Costagli - RFI vanta una tradizione di game changer. Nei primi anni 2000, infatti, siamo stati i primi a sviluppare l’SCMT, il sistema per la protezione della marcia del treno che induce la frenatura automatica del convoglio in caso di criticità, tecnologia presente su tutta la rete (insieme all’SSC) e che ha anticipato l’ERTMS, il sistema di segnalamento adottato dalla Commissione Europea come standard di rifermento delle ferrovie dell’Unione”.

 

Sulla digitalizzazione, le prossime sfide punteranno sull’approccio metodologico, “che non riguarda solamente l’implementazione di sistemi IT per la gestione dei dati, ma anche l’integrazione tra la dimensione delle persone e della loro cultura digitale con quella dell’organizzazione”, ha precisato Costagli. “Come la sostenibilità si basa sulla triplice declinazione ambientale, economica e sociale, così la digitalizzazione deve integrare gli strumenti con le competenze e l’assetto organizzativo”. Le principali aree chiave su cui si intende sviluppare l’innovazione e lo sviluppo digitale, oltre ai sistemi di segnalamento per la circolazione dei treni, “saranno ancora di più il monitoraggio e la diagnostica delle infrastrutture, la security per la protezione degli asset, l’energia, risorsa ad oggi spesso non rinnovabile e che comporta un costo ambientale ingente nel settore delle costruzioni e dei trasporti ed, infine, le stazioni porta di accesso al sistema di trasporto su ferro”.