Senso di appartenenza e orgoglio, ma anche competenza, passione e coraggio rappresentano il contributo del Gruppo FS per il Ponte San Giorgio di Genova. E sono i temi al centro dell’incontro interno che si è svolto questa mattina, 23 ottobre, nella sala Auditorium di Villa Patrizi, sede di Ferrovie dello Stato guidate da Gianfranco Battisti.

 

È stato proprio lui a dare il via a un momento di riflessione tra colleghi,  tanti collegati in streaming, proprio per raccontare il lavoro svolto, ma soprattutto per condividere i valori che hanno fatto da collante per il grande gioco di squadra. Molti partecipanti tra ingegneri, tecnici e operai sono stati impegnati direttamente, sul campo, a Genova, fornendo il loro apporto professionale alla realizzazione in tempi record di un’opera di alta ingegneria ormai promossa a simbolo delle potenzialità di questo Paese. Un ringraziamento, quello fatto dall’AD Battisti, a nome di tutto il Gruppo, che si traduce in un giusto riconoscimento alle donne e agli uomini di Italferr e Anas per il lavoro di progettazione, ricostruzione e collaudo del ponte di San Giorgio di Genova. Una targa è stata poi consegnata da Gianfranco Battisti alle due Società del Gruppo rappresentate rispettivamente dagli AD Aldo Isi e Massimo Simonini.

 

“Oggi vorrei raccontare lo sforzo immenso del Gruppo FS, un lavoro durato due anni. Un grande orgoglio che rafforza il senso di appartenenza al Gruppo. Perché Italferr e Anas, che sono due grandi pilastri del Paese, hanno contribuito a realizzare un’opera così importante come il Ponte San Giorgio” ha introdotto Battisti. “Abbiamo fatto parte di quel gruppo – ha continuato – che non si è mai fermato per restituire a Genova e all’Italia non solo un’opera, ma un simbolo di rinascita costruito anche grazie al valore delle persone che lavorano con noi, perché il lavoro – ha voluto sottolineare – è un valore etico alla base del percorso della vita di ciascuna persona”.

Nel corso dell’iniziativa c’è stato anche un collegamento in diretta da Genova, dal quartiere Coronata, uno dei quartieri più alti del capoluogo ligure, da cui si vede il Ponte San Giorgio percorso dalle autovetture. Un’infrastruttura lunga 1067 metri che unisce la città da Ponente e Levante e ha restituito fiducia alla città e al Paese.

Il tutto sintetizzato in un’immagine che resterà memorabile: quella del 4 agosto 2020, quando il Ponte era incorniciato da un arcobaleno nel giorno della sua inaugurazione, presente il Presidente Mattarella.

Si è trattato di un lavoro di squadra  per “tradurre un disegno in una cosa reale” ha detto Andrea Nardinocchi, capo della task force FS del ponte e direttore tecnico di Italferr che è salito sul palco insieme Daniela Aprea, Bim manager e Giovanni Bargellini, capo progettazione area nord per spiegare come “partiti dalle macerie del Ponte Morandi” ci sono voluti tanta competenza tecnica, passione e coraggio per dare vita al nuovo ponte San Giorgio.

Poi è stata la volta di Anas. Rappresentata sul palco da Achille Devitofranceschi, responsabile area nuove opere della struttura territoriale Lazio, Michele Vigna, direttore ingegneria e verifiche e Alessandro Piccarreta responsabile ponti e viadotti che hanno raccontato l’importanza di mettere il know how di Anas al servizio di questa grande opera, in un passaggio tanto significativo quanto emozionante quale è stato il collaudo dell’infrastruttura. 

Se vero è quel che sostiene Renzo PianoCostruire è una magia, i muri non vanno costruiti, i ponti sì e farlo è bellissimo, è un gesto di pace, il Gruppo FS può ritenersi onorato di aver potuto dare il proprio contributo alla costruzione del Ponte San Giorgio di Genova.