Per i prossimi quattro mesi, gli operatori avranno a disposizione 50 dispositivi in totale, 10 per ogni regione con l’obiettivo di aumentare la sicurezza e la tutela del personale e dei viaggiatori nelle stazioni e sui principali collegamenti ferroviari della regione.  Le regioni che hanno già attuato la sperimentazione sono Liguria, Puglia, Toscana, Piemonte e Lombardia.

 

L’iniziativa, che prevede un'adesione su base volontaria, ha registrato un’alta partecipazione evidenziando l’interesse da parte del personale nei confronti di strumenti in grado di rafforzare le misure di sicurezza già in atto.

La bodycam sarà indossata sulla divisa e la registrazione sarà attivata dal personale coinvolto in situazioni di pericolo, come strumento a tutela dell’operatore. Le memorie interne non sono accessibili da utenti non autorizzati. Le immagini registrate dalle bodycam, nel caso si verificassero fatti illeciti, possono essere messe a disposizione delle autorità per gli usi consentiti dalla legge.

 

Il dispositivo sarà sempre acceso, ma non in modalità di registrazione. Sarà il lavoratore a decidere se e quando attivarla. In caso di minaccia, di aggressione o di comportamenti violenti (compresi atti vandalici). Le immagini registrate verranno consegnate alle Forze dell’Ordine, uniche in possesso del sistema di decriptazione, per gli accertamenti e il seguito a norma di legge. I passeggeri del treno saranno informati della possibile presenza di personale con bodycam a bordo.