Dimmi che numero hai e ti dirò quale treno sei e che tragitto fai. C’è un numero, infatti, che accompagna ogni viaggio in treno. Ci sono delle cifre capaci di raccontare tanto del nostro viaggio. È quella sorta di targa che descrive il mezzo su cui viaggiamo e l’itinerario che seguiremo. Cifre tutt’altro che casuali, ma definite in basi a criteri precisi e che ben decodificate riescono a sintetizzare tante caratteristiche del percorso che compiremo. E allora chiediamoci: cosa vogliono dire le cifre che compongono il numero del nostro treno?
La risposta alla nostra domanda risiede nell’articolo 4 del PGOS (Prefazione Generale Orario di Servizio) di Rete Ferroviaria Italiana. In parole semplici, il numero del treno serve a identificare univocamente con codice numerico il treno in sé e la sua data di effettuazione.
Il numero dei treni identifica le seguenti fattispecie di convogli: treni viaggiatori; treni merci; treni ordinari; treni straordinari; treni del trasporto codificato combinato; nonché ogni altra eventuale tipologia di treni la cui individuazione risulti necessaria per la sicurezza della circolazione.
Non solo, i numeri dispari sono di regola assegnati ai treni viaggianti in direzione Nord/Sud ed Ovest/Est; i numeri pari a quelli viaggianti nella direzione opposta.
In sintesi, i treni viaggiatori sono contraddistinti da un range numerico che varia da 1 a 37799, da 87000 a 89999 e da 9000 a 99999; i treni merci da 37800 a 37999 e 39500 a 86999; i treni di servizio da 38000 a 39499.
Ecco qualche esempio di treni con relativo range numerico:
Per quel che riguarda i treni merci ordinari, ciascuna delle cinque cifre che compongono il numero generale del convoglio ha un significato. Qualora la prima cifra sia il 4 significa che il treno merci è di un servizio internazionale. Se, invece, la prima cifra sia il 5 significa che il treno merci è di un servizio interno nazionale.
Per i treni merci del servizio interno la seconda cifra indica il luogo di provenienza (per esempio: 0 Torino, 1 Milano, 7 Roma-Napoli, 8 Bari-Reggio Calabria, ecc.); la terza cifra indica la categoria (per esempio: 3 Treni Merci Rapidi speciali, 1 o 2 treni del traffico intermodale, ecc.); la quarta cifra indica le ripartizioni delle fasce numeriche assegnate ad ognuna Unità periferica (si tratta di una suddivisione dei numeri a disposizione sul territorio); la quinta cifra il senso di marcia (dispari direzione Nord/Sud ed Ovest/Est, pari viceversa).
Quando un treno/convoglio per esigenze varie modifica la sua la tratta di esercizio, allora il suo numero sarà cambiato e ne sarà assegnato uno nuovo, sempre con le stesse regole descritte precedentemente. Un esempio? Un treno alta velocità cambierà il proprio numero di riferimento se dalla tratta Roma-Lecce sia spostato a servire la linea Torino-Venezia. Non è molto chiaro. Quando un convoglio cambia tratta è un nuovo traffico e nasce necessariamente un nuovo numero.
Sui quadri murali dove sono indicati gli orari di partenze e arrivi, sui monitor di stazione e sui tabelloni luminosi accanto a questo numero figura anche una sigla che indica la categoria del treno (ES AV per treno ad alta velocità, IC per intercity, ICN per Intercity Notte, EC per Eurocity, REG per Regionale, ecc..). Si tratta però di una sigla alfabetica che ha solo scopi di comunicazione verso il pubblico ma non rientra nel codice alfanumerico tecnico regolato dal PGOS.
Un caso particolare è poi rappresentato dai treni che per un dato periodo di tempo subiscono variazioni di percorso, come deviazioni, percorsi limitati o fermate speciali a causa dei lavori sulla linea. È una evenienza molto frequente in un periodo come questo caratterizzato dai tanti cantieri aperti dal Gruppo FS per la modernizzazione e il potenziamento della rete ferroviaria italiana. In questi casi, da qualche anno la normativa prevede che compaia una sorta di “numero di facciata” detto numero commerciale, utile per i viaggiatori per identificare la relazione, ma che si differenzia dal numero tecnico vero e proprio del treno che cambia in funzione del percorso e della periodicità del treno stesso.
Anche le corse delle navi traghetto tra il continente, la Sicilia e la Sardegna vengono contrassegnate, a seconda delle funzioni, con numeri come avviene per i treni. Anche in questo caso non c’è spazio per la casualità, ma i numeri assegnati seguono regole e significati ben precisi.