Allineare le competenze richieste da FS Italiane con quelle insegnate nei percorsi scolastici così da consolidare la collaborazione fra la didattica e il mondo del lavoro. 

 

E' questo in sintesi il contenuto del protocollo d'intesa sottoscritto oggi da Luigi Ferraris, AD FS Italiane, insieme a Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), e Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito (MIM) con un unico obiettivo, quello di promuovere iniziative e collaborazioni tra mondo della scuola e quello delle imprese.

 

In questo modo si prova infatti a dare una prima soluzione al crescente disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle in uscita dai percorsi scolastici e formativi. Una differenza tra domanda e offerta che nel 2022 ha coinvolto oltre 2 milioni di persone e che costituisce un ostacolo alla ricerca di personale competente e preparato.

 

L’intesa ha durata triennale e promuove l’informazione, il dialogo e la coprogettazione di percorsi e strumenti a favore dell’esigenza di formare profili professionali adeguati ai fabbisogni occupazionali. Saranno inoltre avviati progetti operativi con le scuole e le regioni favorendo una filiera sempre più integrata della formazione professionale.

Valditara, Salvini e Ferraris

La stretta di mano fra Valditara, Salvini e Ferraris

Strumento principale il potenziamento del raccordo tra mondo della scuola e mondo delle imprese attraverso momenti di confronto, che avranno lo scopo di contribuire nel tempo a colmare il divario tra le competenze richieste dalle imprese e quelle acquisite al termine del percorso scolastico, promuovendo una maggiore consapevolezza delle prospettive occupazionali e di crescita futura per le figure professionali di settore. Il protocollo prevede anche la promozione di percorsi formativi che utilizzino la didattica laboratoriale per sviluppare le competenze strategiche e la creazione di un monitoraggio tra i Ministeri sulle esperienze attivate e sui risultati conseguiti.

 

Le iniziative previste dall’accordo si inseriscono in un contesto che vede il fenomeno del mismatch tra domanda e offerta di lavoro in costante crescita. Il fenomeno è stato accelerato dalla pandemia e riguarda circa 1,3 miliardi di persone in tutto il mondo, con il rischio di riduzione della produttività a livello globale del 6%. Si stima che, a livello nazionale tra il 2023 e il 2027, il 34,3% del fabbisogno occupazionale richiederà personale con un livello di formazione terziaria, universitaria o professionalizzante e il 48,1% riguarderà profili con un livello di formazione secondaria di secondo grado di tipo tecnico-professionale.

 

L’accordo interistituzionale segna l'inizio di una nuova cooperazione strategica e sostenibile, costituendo un importante passo verso la costruzione di un futuro lavorativo più inclusivo, solido e allineato alle esigenze del mercato.