FS Italiane è fra i Gold Performer della classifica .trust 2020 di Lundquist, e conferma ancora una volta la sua capacità di comunicare, con trasparenza e distintività, attraverso i canali digitali.

La classifica .trust, che attraverso l’analisi dell’ecosistema digitale delle imprese ne valuta la capacità di comunicare efficacemente e con trasparenza la propria identità, quest’anno ha preso in considerazione 84 tra le principali aziende italiane pubbliche e private non quotate, molte delle quali ricoprono un ruolo fondamentale in quello che dovrà essere un rilancio per il futuro del Paese. Il posizionamento in classifica si basa su due pilastri centrali, che definiscono un quadrante in cui le aziende vengono distribuite lungo due assi: “substance” (valuta quanto la società è trasparente rispetto alla presentazione delle informazioni più importanti) e “distinctiveness” (indica l’efficacia dell’azienda nel rendere la propria comunicazione coinvolgente e riconoscibile), a cui si associano i punteggi suddivisi tra singoli criteri di valutazione.

Grafica: il quadrante di posizionamento della classifica .trust Italia 2020 per le società non quotate

Da una prima fase di analisi, è emerso come, dal campione iniziale di 84 aziende, solo 49 hanno saputo superare la soglia minima di “substance” e sono quindi rientrate a pieno titolo nel panel in valutazione. Tra quest’ultime, insieme ad FS Italiane, anche Anas, società del Gruppo FS, ha dimostrato di avere sviluppato una solida comunicazione in ambito digitale, collocandosi infatti a pieno titolo nella categoria Bronze.
 

In questi mesi difficili, chi ha saputo meglio illustrare la propria strategia aziendale attraverso una chiara descrizione delle azioni intraprese per fronteggiare le conseguenze della crisi dovuta al Covid-19, dimostrando al tempo stesso di avere una visione prospettica del domani che si delinea, si è distinto nel comunicare al meglio attraverso i canali digitali, talvolta unico strumento disponibile per mantenere un contatto diretto in tempi di lockdown.
 

Coerenza narrativa, univocità e trasparenza del messaggio, pur se indirizzato a destinatari diversi, attraverso canali distinti e stili di comunicazione ad essi adeguati, nella visione di Lundquist devono concorrere a valorizzare identità e unicità delle imprese. La riconoscibilità che ne deriva, ha alimentato e rafforzato la fiducia degli interlocutori nei confronti delle aziende che attraverso i canali digitali hanno saputo stringere un legame con i propri stakeholder.

Mai come quest’anno, la necessità di vicinanza e immediatezza derivate dalle restrizioni dovute alla pandemia, ha infatti spinto i brand a valorizzare le proprie presenze digitali, anche per colmare la distanza fisica dal proprio pubblico di riferimento e dai clienti.
 

In questa edizione in particolare è emerso quanto si sia apprezzato il senso di responsabilità e l’attenzione dimostrati nei confronti dei propri dipendenti da parte delle aziende, attraverso gesti concreti, a dimostrazione che il reale valore di un’impresa è determinato dal patrimonio umano che la compone, le sue persone.
 

Tra le novità “tecniche” emerse dal report di quest’anno, una vera sorpresa è stata la notevole crescita del podcast come strumento di comunicazione: trasversale a tutte le piattaforme e caratterizzato dalla flessibilità, può adattarsi a tematiche e situazioni diversissime tra loro, consentendo però ai brand di utilizzare un prodotto digitale che riesce a rendere l'elemento umano caratterizzante, potenziando quindi riconoscibilità e vicinanza che abbiamo visto essere parti fondanti di quella fiducia di cui si compone per buona parte la reputazione di una azienda.