In cover, scatto tratto dalla miniserie web di Red Bull "The Night Before" © Gabriele Seghizzi
Il 2021, l’anno indimenticabile dello sport italiano, si è chiuso il 28 dicembre con la vittoria di Dominik Paris nella discesa libera di Bormio. L'altoatesino, soprannominato l’uomo jet delle nevi, quel giorno è entrato nella storia dello sci alpino, aggiudicandosi il sesto successo sullo Stelvio. Mai nessuno era riuscito a vincere così tante volte sulla stessa pista, nella stessa disciplina. Un’impresa che ha fatto ricordare le sei vittorie del pilota Ayrton Senna sul tracciato di Montecarlo, i sette successi del ciclista Eddy Merckx alla Milano-Sanremo o Roger Federer che con la sua racchetta si è imposto per otto volte al torneo di Wimbledon.
Ma gli eventi sportivi passano a grande velocità, come quella che tanto piace al carabiniere della Val d’Ultimo. E infatti lo sciatore già pensa al prossimo appuntamento: i XXIV Giochi olimpici invernali che si svolgeranno dal 4 al 20 febbraio a Pechino, in Cina. Giunto alla sua quarta partecipazione, Dominik scende in pista il 6 e l’8 febbraio nella Discesa Libera e nel Super Gigante, alla ricerca della medaglia olimpica: l’unico trofeo mancante che lo farebbe entrare nella storia di questo sport. Abbiamo raggiunto il velocista nella sua Val d’Ultimo, in Alto Adige, prima della partenza per la Cina. Si è parlato di velocità, sport ma anche delle sue passioni per musica e cucina.
Dominik Paris © Gabriele Seghizzi
Ai Giochi di Pechino proseguirà il momento d’oro per lo sport italiano?
Sarebbe bellissimo ottenere buoni risultati e far durare questo momento il più a lungo possibile. Le Olimpiadi sono diverse dalle altre competizioni: è una gara secca, in pochi minuti ti giochi tutto. Per la Coppa del mondo di sci gareggiamo da anni sugli stessi tracciati quindi tutto è più facile da gestire.
Conosci le piste olimpiche?
Nessuno degli atleti in gara, a parte i cinesi, le ha provate. Sappiamo da varie voci che è un tracciato lungo, con tratti difficili e ripidi: per completarlo servono un paio di minuti. A causa della pandemia, purtroppo, sono saltate tutte le trasferte prima dell’evento. Questo può essere un bene perché nessuno di noi è avvantaggiato. Allo stesso tempo, però, sarà difficile gareggiare su una pista dove non ho punti di riferimento. Dovrò capire, magari prima degli altri, i passaggi in cui fare la differenza.
Sarà un evento condizionato delle restrizioni per contrastare il Covid-19. Ti mancherà il pubblico?
Noi sportivi viviamo di emozioni e sentiamo molto l’assenza dei tifosi. Il pubblico ti trasmette energia, ti spinge a dare qualcosa in più, altrimenti è come essere in un allenamento. E poi ci sono gli applausi e il tifo quando arrivi al traguardo. Questo calore della gente ti ripaga dei sacrifici che hai fatto.
Dominik Paris durante la gara di sci alpino 2021 FIS Ski World Cup © Gabriele Seghizzi
In The Night Before la miniserie di Red Bull uscita da poco sul web, racconti la tua serata prima della storica vittoria a Kitzbühel, durante la Coppa del mondo. Come sarà la notte prima delle Olimpiadi, invece?
Come le altre (ride, ndr). Dopo cena faccio una riunione, preparo lo zaino per la gara e poi vado a dormire presto, al massimo prima guardo un film sul computer. Il giorno della gara mi sveglio alle sei per organizzare la giornata, faccio colazione e poi esco dall’albergo per andare sulle piste.
Cosa pensi prima di uscire dal cancelletto?
Sono concentrato su quello che devo fare. Ripenso alla linea da seguire che ho scelto durante la ricognizione. Negli ultimi istanti mi concentro sulla partenza: è un momento importante dove si possono perdere decimi di secondo.
Sei un appassionato di musica e suoni la chitarra in un gruppo. Cosa ascolti per caricarti?
Soprattutto heavy metal. Quando sono in giro porto con me la mia cassa, che è sempre accesa. Appena esco dall’albergo metto le cuffie e le tolgo solo poco prima della gara. La musica mi accompagna in ogni momento della giornata. Mi trasmette equilibrio, mi carica e mi aiuta a isolarmi quando devo favorire la concentrazione.
Che emozioni ti dà la velocità?
Mi affascina fin da quando ero bambino: appena mi hanno messo sugli sci ho capito che volevo andare veloce. Ma anche sulla bici correvo. In gara, poi, ho toccato i 160 chilometri orari.
Ho letto che ti piace cucinare: qual è il tuo piatto preferito?
Amo la carne, anche se è un po’ più difficile da gestire rispetto alla pasta. Preparo spesso il cervo o il capriolo, un tipo di selvaggina che va sempre seguita durante la cottura perché se la lasci un attimo rischia di diventare secca. Di solito la faccio in pentola e poi continuo a cuocerla in forno per avere l’interno bello roseo.
Hai un posto del cuore da consigliarci nel tuo Alto Adige?
Il luogo dove vivo, la Val d’Ultimo. In inverno si può sciare nell’area dello Schwemmalm e più in basso ci sono anche i percorsi per lo sci di fondo. In alternativa si può usare lo slittino, pattinare sul ghiaccio o fare parapendio. In estate mi piace andare a camminare: dopo il paese di Santa Geltrude si arriva al lago di Fontana Bianca, dove cominciano alcuni sentieri che portano verso il Monte Chiodo, dal quale si può ammirare tutta la valle.
Articolo tratto da La Freccia
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