In apertura, Obey (Shapard Fairey), We the People - Defend dignity (2017)

Messaggi forti, chiari e che fanno riflettere. La street art è protagonista a Palazzo Ducale di Genova, fino al 1° novembre, con la mostra Obey fidelity. The art of Shepard Fairey. Un’ideale passeggiata nella notte metropolitana. Le opere di Obey (pseudonimo di Shepard Fairey) sono parti organiche della stessa famiglia che formano una conversazione urbana tra missive militanti, visioni pacifiste e passioni solidali.

 

Sembra che dicano tutte: «Fate arte al posto della guerra. Fate l’amore al posto della guerra. Celebrate la bellezza al posto della violenza». Il percorso espositivo, a cura di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, si snoda tra quattro temi: donna, ambiente, pace, cultura.

 

Le palette cromatiche sono semplificate: le creazioni in mostra si basano sulle grafiche sovietiche e futuriste di inizio ’900, le pitture parietali latinoamericane, i muralismi italiani alla Mario Sironi. Argomenti scottanti vengono affrontati utilizzando i simboli e l’intelligenza visiva, con l’impatto rapido di un messaggio in cui riconoscersi senza confondersi. 

 

In mostra serigrafie e litografie provenienti da collezioni private a sfondo politico e sociale, come We the people – defend dignity una grafica politica prodotta in risposta al sentimento xenofobo, razzista e anti-immigrati promosso dall’attuale amministrazione statunitense, che fa parte di una serie di 3 ritratti per la campagna We the People pubblicata da Amplifier Art il 21 gennaio 2017, in concomitanza con la Marcia delle Donne, la più grande protesta di un solo giorno nella storia degli Stati Uniti.

 

In mostra anche la più recente Angel of Hope and Strength dove un’infermiera con ali celestiali e una fiaccola in mano, evoca gli eroi che hanno combattuto l’epidemia di Covid-19.