Il Medio Oriente contemporaneo torna protagonista a Firenze nell’undicesima edizione del Festival Middle East Now, in programma a Firenze dal 6 all'11 ottobre 2020.
Visual Voices è il tema di questa edizione che si focalizza su come la cultura, il cinema, l'arte e le espressioni visive possono diventare strumenti per l'impegno sociale in Medio Oriente. Artisti, registi, fotografi, ma anche musicisti, performer e food activist della regione, esprimono il loro punto di vista su questioni socio-politiche e culturali che oggi più che mai hanno bisogno di essere approfondite.
In programma l'anteprima italiana di oltre 40 film premiati nei migliori festival internazionali. Storie forti, personaggi, temi d’attualità nei titoli più recenti da: Iran, Iraq, Kurdistan, Israele, Palestina, Egitto, Emirati Arabi, Kuwait, Afghanistan, Siria, Algeria, Marocco, Tunisia e Algeria. Le pellicole faranno conoscere al pubblico le culture e le società di questi paesi, con una prospettiva che cerca di andare oltre i pregiudizi e i luoghi comuni con cui spesso vengono rappresentati.
La rassegna si aprirà con il documentario Sunless Shadows, girato in un centro di detenzione giovanile femminile in Iran, vincitore del premio per la miglior regia al festival IFDA di Amsterdam.
Immagine tratta dal documentario Sunless Shadows
Sarà un’edizione con proiezioni fisiche in sala e online attraverso una speciale piattaforma di MyMovies.
Oltre al cinema il Festival dedicherà la sua attenzione anche ad altre forme d’arte. Nella mostra fotografica 7x7 Middle East esposta al MAD Murate Art District, 7 giovani fotografi mediorientali raccontano, ognuno in un giorno specifico della settimana, la loro città: Baghdad, Beirut, Marrakesh, Tehran, Dubai, Istanbul e Algeri.
Il Medio Oriente sarà approfondito anche da un punto di vista diverso dal solito, quello dei fumetti grazie ad una mostra dedicata ed una serie di incontri con gli autori. Tra i titoli a cui sarà dedicato un focus: Se chiudo gli occhi... La guerra in Siria nella voce dei bambini (2018) di Francesca Mannocchi e Brisly Diala, La rivoluzione dei gelsomini di Takoua Ben Mohamed, il silent book Mediterraneo di Sergio Nazzaro e Luca Ferrara , La sposa yemenita (2017) di Laura Silvia Battaglia e Paola Cannatella, La primavera araba di Jean-Pierre Filiu e Cyrille Pomes (2014) e altri ancora.
Ci sarà anche il bookshop tematico Visual Voices che propone un viaggio letterario tra i romanzi e saggi che raccontano la vita in questa parte di mondo.
Il programma del festival sarà arricchito anche dal programma dei Festival Talks: conversazioni, dibattiti, presentazioni di libri, approfondimenti su temi di attualità, con giornalisti, saggisti, scrittori e registi, per disegnare una mappa della nuova comunicazione e dell’informazione sul Medio Oriente.
La manifestazione, ideata e organizzata dall’associazione culturale Map of Creation, si terrà tra Cinema La Compagnia, Cinema Stensen, MAD Murate Art District e altri spazi cittadini.
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