L’Isola d’Elba, le architetture berlinesi, le Alpi a ridosso di Cortina D’Ampezzo, un Frecciarossa (insieme a tanti altri convogli stranieri), dei corridori che stanno disputando una corsa ciclistica e perfino la scena di un omicidio. Tutto questo può apparire slegato, un flusso privo di logica. Invece, oltre a essere legatissimo, è anche conseguenza (logica) di oltre 40 anni di passione. Se ancora non è chiaro il concetto, è arrivato il momento di svelarlo: 280 metri quadrati di plastico ferromodellistico al numero 2 di piazza degli Ottaviani a Firenze. Si chiama HZERO ed è un museo, anzi è una vera e propria impresa ferroviaria in miniatura.  

Non un’impresa, come è consuetudine intenderla, nella dimensione economica del successo. «Un’impresa come la si considerava durante l’età risorgimentale – spiega Alberto Salvadori, curatore dell'esperienza museale HZERO – quando l’impresa era mettere insieme le grandi idee affinché generassero qualcosa di importante». 

Quando negli anni ’70, infatti, Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano entra dentro un negozio di modellismo del centro di Firenze per comprare un’automobilina, mai avrebbe pensato di uscirne con un treno e, soprattutto, con la scintilla capace di generare un’indelebile passione. Il tutto si concretizzerà solo molti anni dopo, quando il 29 maggio 2022, HZERO viene inaugurato. 

 

«Mio padre – racconta il figlio Diego Paternò Castello di San Giuliano – iniziò a costruire questo plastico nella sua abitazione, poi lo trasferì in un fienile in Valdarno, poi in un grandissimo magazzino a Scandicci e in quel momento, quando si era palesemente trasformato in qualcosa di incredibilmente affascinante, prese consapevolezza che sarebbe dovuto essere messo in mostra». Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano nel 2018, purtroppo, scompare. A rimanere in vita è, però, la sua voglia di far vedere a tutti cosa sia stato capace di generare e, aspetto non secondario, quanto fosse di qualità ineccepibile il suo senso del bello. I figli, quindi, ereditano il progetto, prendendone il timone e traghettando il sogno a compimento. HZERO sorge a Firenze, a pochi passi dalla stazione di Santa Maria Novella, all’interno di quello che è l’ex cinema – ancora una volta cinema e treno - Ariston.

«Se mi chiedessero quanto possa valere questo plastico – prosegue Diego Paternò Castello di San Giuliano – non saprei rispondere. Non perché non voglia svelare il prezzo di questa vera e propria opera d’arte, bensì perché dentro ci sono anni di passione, persone, storie che si intrecciano, gioia e un senso di piacevole ostinazione». Un valore inestimabile, lo fa intendere il figlio e lo si capisce visitando questo spazio.  

A visitarlo è stato “Vero, ma strano”, il podcast di FSNews.it che svela segreti e posti insoliti della città italiane. Nel suo secondo episodio, dopo essere stati a Roma raccontando le bambole, è finito infatti a Firenze a parlare di trenini. Bambole e trenini, sembra una battuta, invece è la realtà. Tornando alla puntata registrata a HZERO, attraverso le voci dei protagonisti, si può ascoltare una chiacchierata dove si raccontano sensazioni, genesi e segreti legati a questo suggestivo museo fiorentino. I podcast, d’altronde, servono anche a questo: usano la parola, per provare a far vedere qualcosa di inimmaginabile.