Come le imprese possono realizzare business produttivi e allo stesso tempo sostenibili? E in che modo si può creare valore responsabile, anche grazie all’innovazione tecnologica? Sono questi alcuni dei temi chiave discussi oggi a Roma nel corso del Corporate Sustainability Hub, evento de Il Sole 24 Ore realizzato in collaborazione con Core e sostenuto dal Gruppo FS in qualità di main partner

Con Lorenzo Radice, responsabile sostenibilità, anche quest’anno FS partecipa all’appuntamento sulla sostenibilità di impresa che nella sua quarta edizione si concentra sulla sfida della neutralità climatica da raggiungere entro il 2050. Sfida che il Gruppo anticipa al 2040, dieci anni prima di quanto prescritto dalla Unione Europea, e lo fa grazie a investimenti inseriti nel piano d’impresa decennale che seguono stringenti requisiti ambientali e sociali e che nel 2023 hanno segnato un anno da record con 16 miliardi.

Diventare net zero entro il 2040 richiede anche degli obiettivi intermedi come la riduzione delle emissioni dirette e indirette del Gruppo del 50% (Scope 1 e Scope 2) e il taglio del 30% delle emissioni della catena del valore (le cosiddette Scope 3), che includono le emissioni generate da fornitori, clienti, collaboratori e altre fonti esterne. Il Gruppo ha certificato i suoi target di decarbonizzazione attraverso la Science Based Target Initiative e sta lavorando per raggiungerli grazie a un politica energetica che punta a sviluppare lo shift modale e quindi il trasporto di persone e merci su rotaia o con soluzioni intermodali; eliminare i combustibili fossili attraverso l'incremento dell'elettrificazione delle linee ferroviarie e l'uso di carburanti alternativi; potenziare il risparmio energetico e la produzione propria di energie rinnovabili.

Radice ricorda anche alcuni dati sulla mobilità, che in Italia vede 80% degli spostamenti ancora con un’auto privata. Per ridurre questa percentuale è necessario promuovere una mobilità attiva, muovendosi a piedi o in bici, e l'utilizzo di mezzi pubblici e condivisi. Dal punto di vista delle emissioni, la mobilità è responsabile di circa il 30% delle emissioni totali di anidride carbonica e di questa percentuale il treno incide con meno dell’1%.