In apertura, un concerto in piazza del Campo a Siena © Roberto Testi

Oltre 90 concerti, opere ed eventi diffusi in tutta la Toscana, partendo da Siena, tra piazze celebri e piccole cappelle di campagna. L’edizione 2022 del Chigiana International Festival & Summer Academy, dal 5 luglio al 2 settembre, si fa più grande, diventa itinerante e incontra l’innovazione con un cartellone che spazia dalla musica antica al grande repertorio classico, dal jazz alle nuove sonorità. Per insegnare a percepire una nuova musica, quella originata da silenzi consapevoli, «che non devono far paura ma rigenerare», come spiega Nicola Sani, compositore e direttore artistico della manifestazione.

Nicola Sani

Nicola Sani © Hugues Roussel

Dal silenzio è il titolo di questa nuova edizione. Cosa significa?

From silence è un invito rivolto a ciascuno di noi ad ascoltare i suoni in maniera diversa, più concentrata, ricercando spazi nuovi per farlo. La metafora del rapporto tra il suono e la sua assenza è protagonista negli innumerevoli percorsi del festival, per sottolineare la progressiva uscita dalla privazione dell’ascolto collettivo avvenuta a causa della pandemia. E ritrovare un rapporto fecondo, inaspettato, inedito e inaudito con la musica e l’arte. Molti concerti e brani in cartellone, dalle antiche polifonie di Carlo Gesualdo a Cantare con silenzio e Un fruscio lungo 30 anni di Salvatore Sciarrino, parlano di questo.

Le maggiori novità di quest’anno?

L’appuntamento in piazza del Campo a Siena raddoppia con due grandi concerti sinfonici in coproduzione con il Comune. Il 15 luglio, l’Orchestra del maggio musicale fiorentino, diretta da Zubin Mehta, propone l’ouverture e alcuni estratti da Le creature di Prometeo di Ludwig van Beethoven e le Variazioni su un tema rococò di Peter Ilic Ciaikovski, affidate al violoncello di Antonio Meneses. Il giorno dopo c’è il gran galà d’opera, dedicato al baritono Ettore Bastianini, con la Filarmonica Arturo Toscanini di Parma e le giovani star della lirica. Il laboratorio Chigiana OperLab diretto da Daniele Gatti e William Matteuzzi presenta invece, il 29 e 30 luglio al Teatro dei Rinnovati, l’opera di Gioachino Rossini Il signor Bruschino ossia il figlio per azzardo, mentre il nuovo BaroqueLab, in collaborazione conl ’Università Mozarteum di Salisburgo, mette in scena La Senna festeggiante di Antonio Vivaldi (2 settembre). Tra gli innumerevoli concerti segnalo quello di apertura, il 5 luglio nella Chiesa di Sant’Agostino a Siena, con il soprano Sarah Wegener e l’Orchestra della Toscana, e quello del 28 con un trio d’eccezione: Ilya Gringolts al violino, Meneses al violoncello e Lilya Zilberstein al pianoforte interpretano Franz Schubert e Johannes Brahms. Confermate le serate con il jazz e quelle con le nuove tendenze dell’elettronica sperimentale e della sound art.

Musicisti che suonano al pianoforte

Si consolida così il rapporto stretto tra Chigiana, Siena e il suo territorio.

I concerti sono diffusi in luoghi unici di tutta la provincia: chiese, castelli, oasi, piazze, borghi. Tra questi, la rocca di Montestaffoli a San Gimignano, la pieve di San Giovanni Battista di Ponte allo Spino e il castello di Montarrenti a Sovicille o la suggestiva cappella della Madonna di Vitaleta a San Quirico d’Orcia da godere al tramonto. Da quest’anno, sono previsti eventi anche in altre località della Toscana come il Giardino Scotto a Pisa o la Cattedrale di Santa Maria Assunta a Volterra. Tradizione e bellezza diventano protagoniste anche nel nuovo progetto realizzato in collaborazione con il Consorzio Chianti Classico, che porta i giovani talenti nelle zone di produzione enologica per una serie di concerti in scenari inediti.

Cosa accade quando ascoltiamo la musica?

Secondo lo scrittore e compositore Raymond Murray Schafer, «l’uomo ama produrre dei suoni per ricordarsi che non è solo. Ha paura della sua mancanza, così come ha paura della mancanza di vita. Invece, per quanto oscuramente, il silenzio è suono». Come il sonno e il riposo rinvigoriscono le energie vitali, così i momenti di calma e quiete ci fanno ritrovare la serenità mentale e spirituale. Ma nell’attuale società occidentale il silenzio ha un valore negativo, è un vuoto. Equivale a un’interruzione della comunicazione e la contemplazione è ritenuta un’esperienza negativa. Uscire dal silenzio significa, invece, conservarne le radici, comprenderlo con attenzione e saperlo cercare. Ascoltare la musica, dal repertorio classico a quella d’oggi, è un passaggio consapevole da un’esperienza di solitudine e isolamento all’ascolto collettivo. Per vivere, con una coscienza nuova, l’esperienza unica del concerto. Il Festival vuole offrire tutto questo.

Articolo tratto da La Freccia

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