In cover, vista panoramica dei vigneti delle Langhe in autunno © Giorgio Pulcini/AdobeStock

L’autunno ha il profumo del mosto oltre che del tartufo. Così, grappolo dopo grappolo, il territorio italiano si anima di inebrianti eventi nel mese di novembre. Sarà l’accorciarsi delle giornate, che spinge ad aperitivi anticipati soprattutto al Nord, ma il calice di vino diventa una costante delle serate autunnali. Tra cantine storiche regionali e giovani realtà vinicole figlie dell’agricoltura biologica, in Italia le mete da assaporare sorso dopo sorso sono molteplici.

PIEMONTE TRA TARTUFO E BAROLO

I viaggi in Piemonte puntano quasi sempre alla scoperta della storia e della cultura del vino. L’autunno è infatti la stagione ideale per ammirare i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, nominati Patrimonio Mondiale dell’Unesco, assaporare il nettare degli dei e vivere esperienze uniche come la caccia al tartufo. Oltre alle colline del Barbaresco e a Barolo (CN), dove vale la pena passeggiare per il centro storico sorseggiando il vino omonimo, si possono visitare Nizza Monferrato, considerata la capitale del Barbera, Canelli e Asti, dove assaggiare gli spumanti locali, e il Monferrato degli Infernot, alla scoperta delle antiche e suggestive cantine scavate a mano nel tufo.

 

E ancora il Castello di Grinzane, sede dell’Enoteca regionale piemontese, che da una collina domina gli estesi vigneti della zona, o la famosa Alba che proprio a novembre ospita la Mostra internazionale del Tartufo bianco con le degustazioni Wine tasting experience organizzate ogni fine settimana dall’associazione Strada del Barolo e grandi vini di Langa. Enologi e sommelier di grande esperienza guidano i visitatori in un viaggio tra le etichette della zona, raccontando i diversi volti del Nebbiolo (il 6, 7, 20 e 21 novembre), i cru del Barolo (il 13 e 14) e i vari gusti del territorio con l’Arneis, il Dolcetto, il Barbera e il Barolo (il 27 e 28).

Merano (BZ) © bill_17/AdobeStock

TRENTINO, CALICI AD ALTA QUOTA

A Merano (BZ) e dintorni, il rosso e giallo delle foglie si mischiano con il verde dei pini e degli abeti creando un paesaggio magico, meta preferita per il foliage d’autunno. Dal 5 al 9 c’è anche il palcoscenico del Merano wine festival, evento enogastronomico che dal 1992 si svolge all’interno del famoso Kurhaus, edificio storico del centro. Qui, le etichette premiate con il The WineHunter Award vengono presentate in diverse sessioni con i produttori, pronti a far conoscere e assaggiare le proprie bottiglie. In più, nei giorni della manifestazione, corso della Libertà si tinge di rosso con le degustazioni e le iniziative di Merano WineCitylife.

 

Scendendo poco più giù si arriva nella zona del Trentodoc, che prende il nome dal marchio collettivo territoriale nato nel 2007 per distinguere i produttori di spumante metodo classico italiano. Dal 25 novembre al 12 dicembre, il capoluogo trentino ospita l’Happy Trentodoc diventando la capitale delle bollicine tricolori, fra incontri e itinerari nelle più importanti cantine del territorio. Imperdibili gli aperitivi sparkling abbinati alle prelibatezze della zona, organizzati dalla Strada del Vino e dei Sapori del Trentino

IN VENETO LA FESTA DEL NOVELLO

Nel borgo di Bardolino (VR) si svolge una festa enogastronomica dedicata al vino novello. Sulle rive del Garda, sabato 6 e venerdì 7 novembre, si accendono i riflettori sul gioiello della zona forgiato dal marchio Doc. Oltre a promuovere il vino giovane, l’evento mira a incentivare il turismo fuori stagione. Le cantine del territorio vengono sistemate tutte in piazza del Porto, all’interno di una grande botte che rappresenta il simbolo della kermesse. Contestualmente, il lungolago Conticello ospita il festival del cibo di strada con truck food dove assaggiare salumi, fritti di pesce, zuppe e caldarroste, figlie naturali dell’autunno.

Photo © Giorgio Pulcini/AdobeStock

VINI NATURALI IN LIGURIA

Sull’estrema punta di Sestri Levante (GE), con un affaccio esclusivo sulla Baia del silenzio, si trova l’ex Convento dell’Annunziata. Tra le sue mura, il 14 e 15 novembre torna The Wine Revolution, evento a cui partecipa una nutrita schiera di produttori liguri che seguono la filosofia del naturale limitando al minimo indispensabile l’intervento dell’uomo, sia in vigna sia in cantina. L’appuntamento di Sestri Levante propone una sintesi di come sia cambiato il mondo del vino negli ultimi 20 anni: dall’affermazione dei primi vini naturali a chi, con grande coraggio e impegno, ha riscoperto e dato lustro a vitigni e territori dimenticati. Tra questi le colline di Ortonovo (SP), dove hanno sede Terra della Luna di Alessandro Vignali e La Felce di Andrea Marcesini, e quelle di Sarzana (SP) con Santa Caterina di Andrea Kihlgren e Ponte di Toi di Ilenia Spagnoli e Stefano Legnani. Non mancano etichette straniere e l’edizione 2021 vede la presenza di una prestigiosa realtà francese: gli Champagne di André Beaufort.

ANTEPRIME DI TOSCANA

Nuove date e nuova collocazione per la 30esima edizione di Benvenuto Brunello. L’evento organizzato dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino nel comune in provincia di Siena si sposta dai mesi di febbraio e marzo all’autunno, dal 19 al 28 novembre, e quest’anno vede il debutto dell’annata 2017 e della Riserva 2016. Addetti ai lavori e stampa internazionale si danno appuntamento nel complesso monumentale di Sant’Agostino per la kermesse simbolo del progetto Anteprime di Toscana, nata per far conoscere le etichette della regione prima che vengano messe in commercio.

 

«In 11 anni, questa iniziativa ha avuto il merito di accendere i riflettori sul nostro immenso patrimonio vitivinicolo», dichiara Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio. «Ma in una fase di grande cambiamento come quella attuale occorre avere il coraggio di innovare per centrare gli obiettivi che le stesse aziende richiedono. Continueremo a collaborare per identificare nuovi percorsi di valorizzazione del vino made in Toscana». Il format, rigorosamente su invito il 19 e il 20, coinvolge nei giorni successivi anche influencer e blogger, sommelier di ristoranti stellati, operatori professionali e winelover, per dare a tutti l’occasione di alzare in alto i calici.

L’evento Benvenuto Brunello (marzo 2021) a Montalcino (SI) © Consorzio Brunello di Montalcino (SI)

CANTINE INDIPENDENTI IN EMILIA

Dieci anni di mercato raccontati, assaggiati e disegnati dal vivo. Da sabato 27 a lunedì 29 novembre si festeggia la decima edizione del Mercato della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi), in calendario ogni anno a Piacenza Expo. Sono 680 le aziende che riempiono gli spazi espositivi della fiera per sensibilizzare il pubblico su pratiche produttive sempre più sostenibili, capaci di tutelare il territorio e preservare l’ecosistema. Con il progetto strategico pluriennale FIVI4Future - I Vignaioli coltivano la ricerca, premiata dalla Guida essenziale di DoctorWine, la Federazione ha messo in campo numerose azioni per tutelare la biodiversità nei vigneti. Tra masterclass, incontri e degustazioni, si ripercorrono gli ultimi dieci anni di storia e innovazione nel settore, dall’Avanguardia Refosco in Friuli- Venezia Giulia al vino dei Vigneri dell’Etna.

VIGNAIOLI ARTIGIANI NEL LAZIO

Un modo di bere responsabile e autentico, basato sull’impegno di piccoli produttori il cui comune denominatore è la vinificazione naturale e l’agricoltura sostenibile. Tutto questo è V.A.N. la Fiera dei vignaioli artigiani naturali che si svolge a Roma, alla Città dell’altra economia, da sabato 13 a lunedì 15 novembre. In tre giorni si possono incontrare tutte le realtà aderenti all’associazione, per comprendere la loro storia e il loro lavoro. Non solo attraverso degustazioni ma compiendo un viaggio tra le zone vinicole italiane dall’approccio green. La vinificazione naturale non fa infatti ricorso a manipolazioni, all’aggiunta di additivi e a nessuna delle tecniche utilizzate dall’enologia convenzionale. Le uve sono raccolte a mano e provengono da vigneti sani, secondo i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica: un modo per rispettare la vita della terra, delle piante e dell’uomo e tutelare non solo le vigne ma l’intero ecosistema.

Articolo tratto da La Freccia

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