In cover, Pier Tancredi de-Coll' Mira alla luna Ogliastro Cilento (SA) © Cristina Santonicola

Il Cilento è una terra di grandi evocazioni millenarie. Una terra di ninfe ed eroi mitologici come Palinuro, il nocchiero di Enea conquistato dal dio Sonno e caduto in mare mentre conduceva la flotta degli esuli troiani verso l’appuntamento fatale con la fondazione di Roma. Alla sua tragica fine è dedicato l’omonimo promontorio di una delle mete turistiche più glam della Campania.

 

Il Cilento è terra di grandi filosofi, come Parmenide e Zenone, il cui genius loci abita ancora tra le rovine di Velia e l’arco di Porta Rosa. È terra di imprese surreali come quella dei trecento giovani e forti di Carlo Pisacane, il cui urlo di libertà ancora risuona per queste contrade. Ed è la terra della dieta mediterranea, vero e proprio elisir di lunga vita. Una storia millenaria a tinte forti permea luoghi ispiranti, ideali per far germinare un’idea di contaminazione creativa fenomenale.

 La cruna, Torchiara (SA)

Gabriele Rothemann, La cruna, Torchiara (SA) © Cristina Pezzotta

ARTE EN PLEIN AIR
Il Percorso d’arte contemporanea in Cilento (Pacc) congiunge idealmente i comuni di Cicerale, Capaccio, Ogliastro Cilento, Prignano, Torchiara, Rutino, Laureana Cilento, Perito, Omignano, Stella Cilento e Cuccaro Vetere. Questi borghi sono collegati da strade provinciali che s’inerpicano lungo colline colorate dalla macchia mediterranea, da vigneti, uliveti e canne al vento.

 

Paesi che sono lontani dalla pazza folla delle vacanze balneari, dove il tempo scorre lento a misura d’uomo tra lunghi silenzi di assolati pomeriggi estivi e i brividi delle notti invernali. Paesi che il mare, per lo più, lo intravedono in lontananza e sono capaci di avvolgere il viaggiatore in una carezza senza tempo. Paesi abitati da donne e uomini capaci di contemplazioni assorte, sguardi penetranti, evocazioni oniriche. Nei loro volti, solcati dal sole e dalla pioggia, sembra di scorgere l’antica memoria degli eroi omerici e dei discepoli prediletti di Parmenide e Zenone.

 

In questo contesto urbano straordinario, naturale e antropologico, l’ideatrice Angela Riccio De Braud, vicepresidente della Fondazione Matteo e Claudina de Stefano che promuove l'iniziativa, sta dando vita a un grande museo diffuso d’arte contemporanea en plein air. Centinaia di chilometri, 11 comunità coinvolte, grandi artisti conquistati dalla magia del territorio che restituiscono le loro emozioni con opere in ferro e acciaio esposte in piazze e luoghi iconici di ciascun paese. Il Percorso è già a buon punto, sono oltre 40 le opere già installate nei primi sette comuni.

 Laureana Cilento (SA)

Giorgio Galli, Arco, Laureana Cilento (SA) © Cristina Santonicola

UN’ESPOSIZIONE DIFFUSA
Il Pacc ha ottenuto fin dal principio grande successo, e non soltanto nel novero degli appassionati d’arte contemporanea. L’ambiziosa grandiosità del progetto ha incuriosito anche i viaggiatori più consapevoli che ben volentieri hanno cominciato a inserire nei loro tragitti la visita a questa magnifica esposizione diffusa sul territorio. Hanno unito il desiderio d’incontrare grandi protagonisti dell’arte contemporanea con la scoperta di borghi che custodiscono bellezza e tradizioni. La curatela artistica del Percorso è affidata a Elio Rumma.

 

Le opere sono realizzate dalla Tesi - Tecnologie e servizi innovativi, un’azienda aeronautica di valore internazionale che ha sede nel minuscolo paese di Cicerale. E anche questa è una storia davvero incredibile: la Tesi, infatti, lavora per Leonardo, per Boeing e per la Nasa. Come se, in qualche misura, un frammento di stelle si fosse depositato sulle composizioni in ferro e acciaio finora realizzate e su quelle in corso d’opera.

Giorgio Galli, Sole, Cicerale (SA)

Giorgio Galli, Sole, Cicerale (SA) © Angela Riccio

TRIBUTI A SOLE, VENTO E LUNA
Il tragitto del Pacc, realizzato dalla Fondazione Matteo e Claudina De Stefano, comincia a Capaccio dove Tommaso Cascella ha creato Ostro, Maestrale, Levante e Tramontana, i venti che attraversano le vallate e carezzano le colline. La potenza della natura interagisce con l’abilità umana nel governo degli elementi, piegati alla propria volontà per gonfiare le vele o sollevare dal giogo dei lavori più pesanti. A valle, in riva al mare, lo spettacolo eterno dei templi di Paestum, solenne omaggio alla creatività umana e alla tensione verso la perfezione divina.

 

Cicerale svetta nell’alta valle del fiume Alento. Poco più di mille abitanti che coltivano ceci – il toponimo del paese è ispirato a questi deliziosi legumi – dal sapore inimitabile specialmente se consumati con la lagana, una striscia di pasta a mano lavorata in casa. È Sole di Giorgio Galli, tributo alla natura primordiale, l’opera che impreziosisce l’abitato, dove vale la pena visitare la chiesa di Santa Lucia.

 

Ogliastro Cilento deve il suo nome all’olivo selvatico. La collina è dominata da alberi secolari, mentre in paese l’attrazione principale è la chiesa Madre di Santa CroceMira alla luna è la creazione onirica di Pier Tancredi De-Coll’, una sorta di metafora del desiderio inesausto di raggiungere l’altrove. Il borgo ospita anche la sede della Fondazione Matteo e Claudina de Stefano, che coniuga l’assistenza ai bisognosi con grandi progetti artistici e culturali, come appunto il Pacc.

Le canne (particolare), Prignano (SA)

Elio Rumma, Le canne (particolare), Prignano (SA) © Mekanè Produzioni e Alta Prospettiva

TRA NATURA E TRADIZIONE
Le canne 
di Elio Rumma
 abitano invece a Prignano Cilento, accanto al nobile Palazzo Marchesale Cardone e alla chiesa di San Nicola di Bari. La scena naturale è dominata dai vigneti dei vini De Conciliis, apprezzati in tutto il mondo. L’atmosfera attorno all’opera genera leggerezza, un dolce abbandono alla carezza della natura e a una ruralità genetica.

 

L’imponenza di ben 14 palazzi nobiliari, tra i quali l’antica dimora Borgo Riccio, uniti da una greenway progettata dalla facoltà di Agraria dell’Università di Milano, dimostra l’importanza storica di Torchiara, dove Gabriele Rothemann ha realizzato La cruna. Un oggetto misterioso con chiari riferimenti alla fatica delle donne e al percorso evangelico della salvezza.

 

A Rutino, Giorgio Galli si è lasciato ispirare da San Michele, molto venerato in paese. In primavera, durante la festa dedicata alla creatura celeste, si ripete il rito del Volo dell’angelo, al quale sono collegati anche segnali di buon auspicio per gli imminenti raccolti. La spada fiammeggiante del santo indica il desiderio di giustizia terrena e spirituale.

 

Laureana Cilento espone L’arco: con questo strumento di guerra e caccia dedicato alla dea Diana, l’artista Giorgio Galli ha voluto ricordare gli antichi abitanti della vallata. La visita del borgo si arricchisce con una sosta nella chiesa di Santa Maria del Paradiso e a Palazzo Cagnano. Molto suggestiva la fonte del Santuario di Acquaviva, alla quale si attribuiscono persino doti miracolose.

 

Il lavoro degli artisti prosegue e presto le altre opere saranno installate nei comuni di Perito, Omignano, Stella Cilento e Cuccaro Vetere, fino ad arrivare a Sapri, completando così il progetto Pacc, amato e sostenuto dalla Regione Campania, dal Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, dalla Bcc di Buccino e dei Comuni Cilentani. Perché viaggiare è un’arte.

Articolo tratto da La Freccia