In foto di apertura Pilar Fogliati ©Piergiorgio Pirrone/LaPresse
Torna su Rai1, il 24 settembre, la seconda stagione di Cuori, il medical drama dal tocco melò ambientato a Torino nel 1968. Al centro della vicenda il sogno d’amore dei medici Alberto Ferraris, interpretato da Matteo Martari, e Delia Brunello, che ha il volto della talentuosissima Pilar Fogliati. Attrice che riesce a esprimersi, al contempo, in ruoli brillanti e parti drammatiche.
Qualche anticipazione sulle nuove puntate?
Ci concentreremo sul passato che bussa alla porta dei protagonisti. Il centro è la ricerca medica, con la speranza che la love story tra Delia e Alberto trovi un happy ending.
Rivesti volentieri i panni di Delia?
Certo, stiamo parlando di un bel ruolo femminile: è una donna matura e mi piace l’ambientazione anni ‘60. Mi tuffo volentieri nel melò per sfuggire all’etichetta di attrice comica. E poi amo Torino: rigorosa, elegante, ma anche notturna e un po’ folle.
Sul web sei diventata virale con l’imitazione delle ragazze romane a seconda dei diversi quartieri della città. Potresti fare la stessa cosa anche con i torinesi?
Assolutamente sì. A Torino ci sono i collinari, un po’ i nostri pariolini. Li chiamano anche cabinotti perché una volta si incontravano vicino a una cabina telefonica. Sono un po’ ossessionata da questi codici sociali urbani. È un modo di leggere l’Italia.
Sarai al cinema nei film Confidenza, di Daniele Luchetti, e Finché notte non ci separi, di Riccardo Antonaroli. Qualche anteprima?
Nel primo sono una giornalista ambiziosa che gravita intorno al Quirinale. Nella seconda pellicola sono una sposa a cui vengono dei dubbi subito dopo il matrimonio. Una storia tra ironia e amarezza.
E tu? Su cosa ti interroghi?
Sul futuro, su che tipo di donna voglio essere quando avrò 70 anni. Ma anche sui cambiamenti sociali, sulla generazione Z.
Il tema dell’ambiente è caro ai giovani. La tua posizione?
Il green è un’ossessione positiva, oggi siamo tutti consumatori consapevoli. Io non accumulo e non amo gli sprechi. Al fast fashion, per esempio, preferisco la via più slow.
Con il tuo primo film da regista, Romantiche, hai vinto il Nastro d’argento come migliore attrice in una commedia. Torneranno Michela, Eugenia, Tazia e Uvetta tutte interpretate da te?
Continuo a lavorare con Giovanni Veronesi, che ha fatto parte del progetto. Quei personaggi non finiranno così, ci sono troppo affezionata. Ho alcune idee e desidero che prendano forma con incoscienza, onestà e l’energia giusta, fresca. Ma tornerà anche Odio il Natale, la serie Netflix sulle festività che ha il merito di aver fatto riscoprire le bellezze di Chioggia.
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