IL "CASO 1° MAGGIO"

Reduce dal ricovero per Covid, travolto dal successo di LOL e trascinato nella querelle del concerto del 1° maggio, il comico Lillo sta vivendo un periodo particolarmente intenso. Ma nulla che non possa affrontare un artista dalla carriera trentennale fatta di tv, radio, cinema, teatro, doppiaggio e fumetti. Ora anche dotato dei superpoteri di Posaman. 

Si lascia alle spalle la bufera alzata da Fedez durante l’evento dell’Auditorium – in cui il rapper ha criticato ciò che ha identificato come pressioni della Rai e ostruzionismo leghista nei confronti del ddl Zan – con il senso di giustizia che contraddistingue tutti i supereroi: «Non è cosa così strana che un artista senta l’esigenza di denunciare qualcosa, in questo caso riguardo i diritti civili. E non c’è palco più adatto di quello».

Foto: Umbi Meschini

LOL, POSAMAN E I SUOI EREDI

Il clamore del concertone è seguito al boom di LOL-Chi ride è fuori, il programma comico di Amazon Prime Video grazie al quale l’alter ego di Lillo, Posaman, è salito alla ribalta sfoggiando pose in grado di catturare qualsiasi sguardo, flash o riflettore. Nonostante venga acclamato dalle folle, il paladino dall’espressività magnetica rimane umile: «Ai criminali ci pensano altri colleghi, come Spiderman, Batman o Superman. Io, più che altro, do un apporto estetico al mondo dei supereroi». Intanto Amazon ha annunciato la seconda stagione del game-show che vede sfidarsi 10 star della comicità. Secondo Lillo per il format «non conta tanto il repertorio, ma far ridere anche senza palco. Funziona il cazzeggio. Ci vedrei bene: Teo Mammuccari, Andrea Perroni e Valerio Lundini».

IL COVID E LA TERAPIA DELLA RISATA

Se il 2021 ha fatto conquistare la gloria a Posaman, il 2020 aveva messo a dura prova Lillo. In primavera sarebbe dovuto uscire, sul grande schermo, il suo primo film da regista ma, causa pandemia, D.N.A Decisamente non adatti è stato distribuito solo sulle piattaforme di streaming. «Non poter vedere al cinema il mio primo lavoro da regista, cosa che ho sempre sognato, è stato brutto». Il Covid non ha soltanto ridimensionato le aspirazioni da film-maker: in ottobre l’artista è stato ricoverato in ospedale per aver contratto il virus. «In quel periodo difficile mi hanno aiutato i messaggi che ricevevo da amici e fan che sdrammatizzavano la situazione. Come Greg che mi diceva che sarebbe stata l'occasione buona per dimagrire. C’era anche preoccupazione, ma quella mette ansia». Anche durante il dramma, Lillo è riuscito a trovare il lato divertente. «C’è stato un momento in cui sono peggiorato e il primario mi ha comunicato il trasferimento in terapia intensiva. Subito dopo è entrato nella stanza un infermiere che, il giorno prima, mi aveva chiesto una foto e un disegno. Mi fa: “Visto che vai in terapia intensiva, me lo fai subito il disegno?”. Ma non voleva intendere che non sarei più tornato, ma che sarei passato in un altro reparto e quindi non mi avrebbe più visto. Questo episodio mi ha fatto fare una risata, probabilmente ha rafforzato anche gli anticorpi». Quando i medici gli hanno annunciato che sarebbe uscito da lì a poco, gli hanno tolto l’ossigeno e consigliato di fare un po’ di movimento per vedere come avrebbe reagito. La prima cosa che ha fatto il paziente speciale è stato mettersi le cuffie e ballare i Rolling Stones: «L’infermiera mi ha preso pure per pazzo perché mi ha visto di spalle e non si era accorta che avevo le cuffie».

IL PROSSIMO FILM INSIEME A GREG

La terapia della risata lo ha aiutato ad abbandonare la corsia e a tornare al lavoro. Ora pensa al suo prossimo film in cui sarà regista e interprete insieme a Greg. Le riprese inizieranno a giugno ma la storia, diretta con Eros Puglielli, è ancora top-secret. Svela solo che riguarderà l’universo femminile. Lillo si augura che il pubblico, privato a lungo dei luoghi della cultura come cinema e teatri, ne percepisca ancora di più l’essenzialità e li riempia. Magari anche in occasione dell’uscita della sua prossima fatica. Posaman è già in pronto per il book fotografico della prima.