Quella di Katia Follesa e Angelo Pisani è una storia d’amore nata sotto i riflettori. Entrambi – lui insieme a Marco Silvestri con i Pali e Dispari, lei in coppia con Valeria Graci – ci hanno fatto fare moltissime risate dal palco di Zelig.

 

Se nella vita privata sono una coppia affiatatissima, sul lavoro non si erano (quasi) mai sfiorati fino allo spettacolo teatrale di grande successo Finché social non ci separi. E alla sitcom Social Family, prodotta da Banijay Italia, on air su Discovery+. Un progetto in cui hanno coinvolto anche la figlia Agata.

 

È stata molto brava, tra l’altro.

[K] E infatti nella prossima serie non ci sarà più! (ride, ndr)

 

È difficile parlare il linguaggio della sit-com quando spopolano i reality?

[A] Volevamo passasse l’impianto comico, ma restando su quello real. Così abbiamo lavorato sulla naturalezza, caratteristica che poteva esserci solo rimanendo noi stessi, con le dinamiche che conosciamo bene. È stato un progetto stimolante e la gente ci ha percepito come veri.

 

Difficile stare sempre insieme, a casa e al lavoro?

[K] In teatro è più semplice: c’è un’energia molto forte, unita alla carica del pubblico. Sul set ci possono essere tensioni per i tempi e le battute che, recitate, sono diverse da quelle scritte. Dalla nostra abbiamo entrambi la facilitazione di aver lavorato in coppia con altre persone per tanto tempo.

[A] La difficoltà è riuscire a staccare, ma vivere con Agata ci facilita e ci fa subito entrare nel ruolo di genitori. Per il resto, ormai sappiamo come isolarci e sfiammare.

 

Il vostro viaggio del cuore?

[K] Il mio ricordo indelebile è la Puglia.

[A] Abbiamo fatto un bellissimo giro visitando Ostuni, Martina Franca, Ceglie. Ci tengo anche a dire che il mondo dei treni è legato a tantissimi stati d’animo ed emozioni, anche in ambito professionale. A volte si parte con la tensione di un provino e si torna con il piacere e la speranza.

[K] Noi prendiamo spesso il treno, scelta prediletta per staccare completamente la testa. Sono momenti autentici e da incorniciare per chi fa il nostro lavoro.

 

Vivete a Milano. Il vostro luogo preferito della città?

[A] Sono affezionato a Parco Sempione perché sono nato lì vicino. Ma anche a quell’angolo sui Navigli dove si trova la chiesetta di San Cristoforo: c’è un passaggio a livello che mi permette di entrare, dietro a una curva, nella parte più urbana della metropoli.

[K] Ci piacciono anche le cascine rurali, sempre verso i Navigli.

 

Dove vorreste andare insieme?

[K] A New York, che amo moltissimo. E poi ho nella testa un viaggio in Patagonia: me ne hanno parlato e me ne sono innamorata.

[A] Io vorrei girare in camper la Svezia, la Norvegia e la Danimarca. Ci siamo stati già, con Agata piccolissima, ed è stato molto bello. Sono Paesi che, anche con i bambini, permettono di vivere il viaggio in massima rilassatezza.

 

Come artisti, coppia e genitori, in che modo avete vissuto la pandemia?

[K] All’inizio è stata una novità che ci ha presi alla sprovvista, abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare chiusi in casa, dalla cucina al relax. Fortunatamente, viviamo in un luogo spazioso. Adesso, però, direi basta.

[A] Personalmente, ho usato il lockdown per approfondire cose che mi interessavano. Ora la situazione è un po’ diversa ma è chiaro che rimane destabilizzante. Per nostra fortuna siamo genitori e dobbiamo essere i primi a dare speranza a nostra figlia perché tutto si sistemerà. Spero che ci vedremo presto sui treni e in giro per il mondo.

 

Quali progetti avete in fieri?

[K] Il più imminente è il merluzzo che sta cuocendo in forno!

[A] Purtroppo, il tour che stava andando benissimo è stato posticipato – se tutto va bene – a ottobre 2021. Stiamo costruendo altri progetti insieme, oltre alla seconda serie di Social Family, che è quasi sicura. Con il lockdown, il nostro modo di interagire ha portato buonumore ai telespettatori.

[K] Io continuo anche il mio programma su Radio 101 e sono nel cast dello show LOL: chi ride è fuori, in primavera su Amazon Prime Video.

Articolo tratto da La Freccia