Se il Covid-19 ha costretto tutti a chiudersi in casa, quelli che hanno risentito maggiormente del lockdown sono stati, sicuramente, i più giovani, soprattutto se studenti. Seguire le lezioni a distanza non sempre è stato facile. Ecco allora l’idea del conduttore e autore tv Federico Taddia: una trasmissione radiofonica in grado di dare dritte e consigli per trasformare lo Stivale in un’aula a cielo aperto. Da domenica 6 settembre, dalle 11 alle 12, su Radio24 arriva Ripasso in Italia, show in cui la parola “ripasso” assume una doppia accezione: ricominciare a muoversi per la nostra Penisola, ma anche ripetere le lezioni tra musei, mostre, città d’arte e siti significativi da raggiungere rigorosamente in treno. FS Italiane si impegna molto nel promuovere il turismo tricolore, e lo fa anche abbracciando il progetto di Taddia per valorizzare il più possibile esperienze di viaggio in massima sicurezza. Una promessa che, dopo la reclusione forzata, si è tradotta nell’hashtag #RiparTIAMOItalia.

 

Federico, qual è stata l’idea di partenza per Ripasso in Italia?

Abbiamo messo insieme due necessità: la prima è promuovere il turismo di prossimità, familiare, visto il periodo storico segnato dal coronavirus. La seconda è dettata dal timore che i ragazzi e le ragazze abbiano perso qualche pezzo. Credo sia stato un anno scolastico un po’ zoppo, quello appena trascorso. Quindi ho unito la possibilità di viaggiare per il Paese a un modo di ripassare che non sarà sui libri ma sui luoghi. Parliamo di posti raggiungibili in treno, per riscoprire il nostro territorio e far capire meglio ai giovani quello che hanno solo sfiorato a scuola.

 

Come si sviluppa il programma?

Sempre su Radio24 conduco Padri eterni, da cui ho preso spunto: con un gioco, anagrammando il titolo, un segmento della trasmissione diventa Padri e treni.  All’interno di questa rubrica, offriamo tre consigli per altrettante destinazioni raggiungibili viaggiando sui binari. Una quarta meta viene approfondita con

un’intervista a un operatore o a una guida del luogo, per trasmettere il sapore di cosa si vive davvero in quella zona.

 

Qualche anticipazione?

Andremo a Sasso Marconi (BO) per studiare la storia della radio alla Fondazione Guglielmo Marconi, poi a Rovereto (TN) per conoscere meglio il Primo conflitto mondiale al Museo storico italiano della guerra. E, ancora, a Omegna (VB), al Parco della fantasia dedicato a Gianni Rodari, uno degli autori più letti nella scuola primaria, di cui è bello ripercorrere la vita in occasione del centenario della nascita. Faremo tappa anche al Museo Galileo di Firenze per studiare astronomia e matematica, al Museo Interattivo di Archeologia Informatica di Cosenza e al Museo Leonardo e Archimede di Siracusa.

 

Come riesce a far vedere questi luoghi in radio?

Chiedo ai direttori artistici o agli esperti di illustrare gli argomenti come se fossimo lì. Le interviste devono essere coinvolgenti per trasmettere il gusto dell’esperienza. Il minimo comun denominatore è comunque il treno, è questo il valore aggiunto.

 

Come mai?

Il treno è famiglia. E poi dà la possibilità di leggere la guida prima di arrivare in un determinato posto. E al ritorno permette di ripassare e integrare ciò che si è appreso con i materiali didattici forniti nei musei. L’idea è unire turismo e scuola.

 

Quindi sei un grande amante del mezzo…

Ti dico solo che, l’anno scorso, ho percorso 219 tratte. Lo uso tantissimo, conosco bene le linee e anche molti controllori (ride, ndr). La rete ferroviaria porta davvero dappertutto e trovare nei luoghi qualcosa di utile per la quotidianità mi sembrava

un cortocircuito virtuoso. Hai realizzato spesso programmi per i ragazzi.

 

Come vedi il rientro a scuola quest'anno?

Complicato. Le direttive sono arrivate tardi, ma è un settore difficile e non si può generalizzare, ogni istituto ha una storia a sé. Va bene dare autonomia ai dirigenti scolastici, ma bisogna fornire loro gli strumenti giusti e armarsi di pazienza. Percepisco molti timori anche da parte dei ragazzi all'idea di dover utilizzare le mascherine in classe. È ancora un ginepraio di regole. Sarà molto difficile per i più piccoli, che hanno sofferto maggiormente il lockdown e la didattica a distanza. Settembre si prevede pieno di punti interrogativi. Ma l’importante è ripartire.