«È stato tosto da scrivere questo libro. Anche fisicamente. Ma voglio parlarne per abbattere un tabù». La speaker di Back2Back su Radio2, dj e conduttrice, Ema Stokholma, racconta le fasi di lavorazione dell’autobiografia Per il mio bene, nata dopo un fatto di cronaca che l’ha particolarmente colpita: «Un bambino di nome Giuseppe è morto in casa dopo essere stato picchiato dal patrigno. La sorellina aveva un pezzo di orecchio in meno, staccato a morsi. Su Facebook ho letto molti commenti indignati: una bambina non può andare a scuola con i lividi in faccia senza che nessuno dica niente. Alcuni genitori non basta odiarli, bisogna aiutarli: magari necessitano di un aiuto clinico. Siamo tutti colpevoli quando accadono queste cose. Io l’ho vissuto e so cosa vuol dire».
Nel libro descrivi le violenze che hai subito da tua mamma. Quali sono state le reazioni dei tuoi amici? Non credo fossero tutti a conoscenza del tuo vissuto…
L’ho scritto anche per questo, non per liberarmi. Io sono felice, sto bene, ma mi è capitato di non aver mai ricevuto l’ascolto che serviva. Dopo l’uscita del libro molte persone che hanno fatto parte della mia vita si sono scusate per non avermi accolta e capita o per alcune litigate che potevano avermi fatto rivivere momenti dell’infanzia. L’unica persona che sapeva e ha voluto conoscere il mio passato è stata Andrea Delogu. Gli altri hanno messo un muro tra quella che sono oggi e la me bambina.
Cosa pensavi quando sentivi questa distanza con gli altri?
Che le persone vanno ascoltate. A volte avrei potuto parlare con qualcuno, anche
solo per spiegare il motivo di certi comportamenti.
Perché le istituzioni non sono mai veramente intervenute?
Probabilmente si fatica ad accettare che una madre sia crudele. Invece bisogna
ascoltare veramente i bambini, non si deve né pensare né parlare per loro.
Il viaggio, nella tua storia, assume un valore particolare?
Il treno mi ha salvato la vita, le stazioni mi hanno accolta come una figlia. Quando viaggio mi sento libera e sicura. Avevo poco più di 15 anni ed è stato proprio un treno a portarmi lontano dalla situazione insopportabile che stavo vivendo.
Riparte il reality game di Rai2, Pechino express
11 febbraio 2020