In cover Bee My Future, il progetto LifeGate che ha salvato finora cinque milioni di api © Federico Vagliati
«Cambia, e il mondo cambierà in armonia con te» diceva Mahatma Gandhi. «La sostenibilità non si sostiene da sola. Diamoci da fare insieme», si legge in bella evidenza sul sito di LifeGate. «Per me sostenibilità è sinonimo di rispetto, vale per le persone ma anche per le aziende. Dedico la mia vita a promuovere questo valore. Mangio biologico, italiano e il meno possibile prodotti animali. Appena posso, viaggio con lo zaino in spalla o abbandono la mia auto ibrida per godermi la libertà delle due ruote. E, quando mi è possibile, scelgo il treno per spostarmi». Enea Roveda, amministratore delegato del gruppo LifeGate, non ama giri di parole né discorsi complicati. Così, in modo altrettanto semplice e diretto gli chiediamo di spiegarci come funziona l’azienda che guida dal 2014. «LifeGate è una tra le prime società benefit che sono nate in Italia, frutto dell’esperienza maturata dalla mia famiglia negli anni ‘80 con Fattoria Scaldasole. Dal 2000 abbiamo lavorato per mettere a disposizione informazioni, progetti e servizi cercando di coinvolgere sempre più persone, imprese, istituzioni e Ong. Con l’obiettivo di promuovere il cambiamento e risvegliare una nuova coscienza sociale e ambientale verso uno stile di vita e un modello economico più consapevoli e sostenibili. In questi anni, abbiamo coinvolto oltre cinquemila imprese supportandole con attività di consulenza strategica, integrando la sostenibilità nei loro processi, prodotti e piani di comunicazione, attraverso progetti socio-ambientali e strumenti innovativi».
Enea Roveda, ad di LifeGate
Nel 2020 avete festeggiato i 20 anni dalla fondazione di LifeGate e, per l’occasione, avete deciso di trasformarvi in public company: ci spiega meglio?
Spegniamo 20 candeline proprio nell’anno che dà il via al decennio per il clima, quello delle soluzioni. Così abbiamo deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi online su Mamacrowd, la prima piattaforma italiana di equity crowdfunding per capitale raccolto, in modo da coinvolgere tanti nuovi protagonisti in questa transizione, aprendo le porte della nostra azienda e il nostro cuore a tutti, perché solo uniti si può vincere la sfida al riscaldamento globale, la più importante di questo secolo, e garantire un futuro alle nuove generazioni. Basta un piccolo gesto per diventare parte del cambiamento.
L’imprenditore Marco Montemagno ha creduto subito nell’iniziativa, un buon inizio…
Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto in così poco tempo. Montemagno è un noto imprenditore tecnologico, ha deciso di metterci la faccia e di partecipare attivamente al cambiamento, aderendo all’iniziativa attraverso approfondimenti e confronti sull’importante tema della sostenibilità.
I primi fondi raccolti verranno destinati al progetto LifeGate Way, dedicato a startup innovative e sostenibili. Di che si tratta?
Per creare valore attorno alle aree di business più giovani e promettenti, LifeGate Way supporterà le startup attraverso un percorso di accelerazione basato sui valori people, planet e profit, che promuoviamo da 20 anni. I progetti verranno selezionati proprio su questi tre principi: people, perché nelle imprese per prima cosa ci sono le persone, l’imprenditore e il team con i loro valori, talenti e competenze; planet, perché l’azienda può creare anche valore ambientale e sociale; profit, perché il modello d’impresa deve portare guadagno economico agli azionisti e alla propria comunità.
Il cestino Seabin del progetto LifeGate PlasticLess © Marco Pasquini
Tra i progetti per combattere la crisi climatica avete Impatto Zero®, Foreste in Piedi, LifeGate Energy, LifeGate PlasticLess®. Ci racconta i principali traguardi?
Dal 2000 mettiamo in atto azioni concrete contro la crisi climatica. Con questo obiettivo sono state lanciate iniziative come Impatto Zero®, primo progetto al mondo a concretizzare gli intenti del Protocollo di Kyoto, che ha compensato le emissioni di CO₂ di 400 milioni di prodotti attraverso la riforestazione di 70 milioni di m2 di aree verdi in Italia e nel mondo, dalla Costa Rica al Madagascar, anche grazie a Foreste in Piedi in Amazzonia. Contro il global warming, poi, nel 2005 è nata LifeGate Energy, energia pulita 100% rinnovabile, italiana e a impatto zero, che negli anni ha fornito 900 GWh a privati e aziende. Dovevamo inoltre affrontare il problema della plastica nei mari, che diventava sempre più un’emergenza, e con LifeGate PlasticLess®, grazie all’installazione di oltre 60 Seabin – i cestini che catturano i rifiuti galleggianti – in Italia, Svizzera, Grecia, Inghilterra e Francia, in soli due anni sono stati raccolti 25mila kg di rifiuti plastici e microplastiche, mentre a sostegno delle biodiversità sono state protette cinque milioni di api con Bee my Future. La strada è ancora lunga e i traguardi sempre più ambiziosi.
L’attenzione al nostro pianeta e alle azioni socio-ambientali che possono aiutarci a cambiare rotta dovrebbe diventare ancora maggiore, vista anche la difficile condizione sanitaria che stiamo vivendo a livello mondiale…
Questo momento drammatico ci ha obbligati a fermarci come individui e come Paese, ma è anche un’opportunità per ripartire con una nuova consapevolezza. Ormai è chiaro a tutti come non sia più possibile continuare il percorso intrapreso finora. Le persone si stanno impegnando nel cambiamento, ma solo attraverso il contributo di tutti la salute del Pianeta e la qualità della vita andranno di pari passo.
Articolo tratto da La Freccia
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