Giusi, 47 anni, è dipendente di una società che si occupa di valorizzazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare per conto di un grande gruppo italiano.

Utilizza il Frecciarossa soprattutto per motivi di lavoro: «Seguo progetti in diversi comuni d’Italia – tra cui Milano, Firenze e Napoli – ed è senza dubbio il mezzo di trasporto più adeguato. Abito poco lontano da Roma Termini e quando devo partire ne approfitto per fare piacevoli passeggiate fino in stazione», racconta.

Cosa ti piace maggiormente di questo servizio?

L’accorciarsi dei tempi di percorrenza tra una regione e l’altra ha reso possibile vivere le distanze in una sorta di continuità metropolitana, come se l’Italia fosse diventata un’unica grande città. Sapendo poi che il tempo di percorrenza è quello, ho la serenità di poter rinunciare a correre per guadagnare minuti. La permanenza in Frecciarossa diventa così una sorta di bolla in cui recuperare una dimensione di quiete che nella vita quotidiana un po’ si perde.

Sei una viaggiatrice del Frecciarossa della prima ora?

Fino a dieci anni fa era impensabile raggiungere Milano da Roma in giornata senza utilizzare l’aereo, che tra l’altro ha la grossa pecca di non lasciarti nel centro città. Ho la possibilità di tarare gli orari delle partenze delle Frecce con le mie esigenze, anche grazie a un’ampia scelta di corse: è il viaggio che si adatta a me, non il contrario.

In questi dieci anni, infatti, le abitudini di chi viaggia sono cambiate radicalmente.

Una mutazione in positivo che ha rivoluzionato la mobilità anche nel tempo libero: da Roma posso raggiungere Napoli o Milano e tornare in giornata, per non perdere un pranzo o una cena con amici, o un qualsiasi altro impegno, in completo relax e con la sicurezza di poter rientrare a casa quando voglio. Di pari passo con la diffusione dell’Alta Velocità ho notato, inoltre, il cambiamento delle stazioni: rinnovate, integrate con il tessuto urbano, più piacevoli da vivere.

Un giudizio sugli altri servizi collegati alle Frecce?

Mi capita di frequentare i FRECCIAClub, soprattutto quando viaggio con mio figlio di otto anni: vuole arrivare in stazione molto tempo prima proprio perché ama attendere l’arrivo del treno in queste sale dedicate. Negli ultimi tempi, poi, ho notato una crescente attenzione e disponibilità da parte del personale di bordo e di assistenza, in linea con l’implementazione dell’informazione al pubblico sia sullo stato di circolazione dei treni che sulle novità commerciali.

Un consiglio per migliorare ancora?

Una maggiore flessibilità per il cambio dei biglietti più economici acquistati in anticipo, perché può capitare che in due o tre mesi la pianificazione del viaggio possa subire delle modifiche. Altra cosa su cui interverrei riguarda il servizio di accompagno dei bambini, molto utile ma ancora troppo costoso.