Diciassette giorni, 500 eventi in tutta Italia, un unico argomento: si apre oggi 28 settembre e si chiuderà il 14 ottobre la quinta edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile che riflette sulla possibilità di plasmare un mondo capace di includere tutti, rispettare gli equilibri ambientali e assicurare il benessere delle generazioni presenti e future. Se la sostenibilità appare da anni una direttrice strategica, dopo la pandemia e i recenti disastri naturali è diventata una priorità improrogabile.

 

Quest’anno le parole chiave del Festival, organizzato dall’Asvis - Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile insieme a partner istituzionali e commerciali e in collaborazione con diverse realtà tra cui FS Italiane, sono ripartenza e inclusività. La quinta edizione, infatti, si svolge in un momento cruciale del percorso dell’Italia e dell’Unione Europea verso un nuovo modello di crescita con i finanziamenti del piano Next Generation EU e il PNRR, gli incontri del G20 e la conferenza Onu sul clima Cop26

RAPPORTO ASVIS: L’ITALIA ANCORA LONTANA DAL RAGGIUNGIMENTO DEGLI SDGS

La giornata di apertura, ospitata oggi 28 settembre nel Palazzo delle Esposizioni a Roma, ha visto la presentazione del Rapporto annuale dell’Asvis che fotografa la situazione dell’Italia rispetto all’attuazione degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 dell’Onu. Il documento fa emergere quanto ancora ci sia da fare, sottolineando il forte impatto negativo del Covid-19: tra il 2019 e il 2020 l'Italia mostra segni di miglioramento solo per tre obiettivi (energia, cambiamento climatico, pace e giustizia). È rimasta stabile per altri tre (fame, acqua, innovazione), ma è peggiorata per ben nove obiettivi (povertà, salute, istruzione, parità di genere, occupazione, disuguaglianze, città, biodiversità terrestre, cooperazione). 

IL MINISTRO GIOVANNINI: PNRR STIMOLO PER LA CRESCITA ECONOMICA E CONTRIBUTO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE

Tra gli interventi che hanno dato il via al Festival, quello di Enrico Giovannini. Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha messo in rilievo la piccola rivoluzione introdotta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: «Si può cercare di disegnare il PNRR non solo per stimolare la crescita economica, ma anche come supporto allo sviluppo sostenibile. È la dimostrazione che si possono fare le cose in modo diverso». Giovannini ha proseguito ricordando il contributo del suo dicastero: «Dei 62 miliardi destinati al Mims, il 70% è per la lotta al cambiamento climatico. Parliamo di infrastrutture, trasporti e logistica. Il 56% dei fondi è riservato al Mezzogiorno, contro una media del Pnrr del 40%». Gli investimenti per il trasporto ferroviario ridurranno l’indice di disuguaglianza del 38% tra i territori: «Daremo l’Alta Velocità a nove milioni di persone, di cui sei nel Meridione», ha dichiarato Giovannini.

Menzionata anche Rete Ferroviaria Italiana che ha applicato le clausole di premialità per l’inclusione di genere e il lavoro giovanile in due gare di alta tecnologia già bandite: una da 500 milioni di euro per la progettazione e realizzazione del sistema ERTMS sulle linee oggetto del PNRR e l'altra per un accordo quadro che consentirà di internalizzare la realizzazione degli Apparati di Comando Centralizzato della Circolazione (ACC).

ANCHE FS IN AZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ

Il panel Idee per la ripartenza sostenibile ha visto la partecipazione di Nicoletta Giadrossi, presidente di FS Italiane. Nel suo discorso ha ricordato come il Gruppo costituisca un grande polo infrastrutturale al servizio del Paese che sta legando gli obiettivi aziendali a quelli nazionali del PNRR. Tra questi spicca l’integrazione tra mezzi di trasporto sostenibili e lo shift modale: «L'80% degli spostamenti viene effettuato con mezzi privati. Se riuscissimo a ottenere uno spostamento anche solo di 10 punti percentuali verso il treno o il bus, avremmo già delle fortissime riduzioni sia in termini di emissioni che di incidenti». La presidente ha proseguito citando l'impegno per integrare alta velocità e trasporto regionale: «Stiamo cercando di rendere più omogenei e capillari i collegamenti, connettendo tutte le aree del Paese. I nuovi treni regionali, molti dei quali già consegnati e operativi, sono più rapidi ed efficienti dal punto di vista energetico. Inoltre stiamo puntando alla riduzione dei tempi medi di tragitto, anche questo obiettivo del PNRR».

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è intervenuto a tracciare una strada che FS percorreva già da tempo scegliendo la sostenibilità come uno dei pilastri centrali del suo piano industriale. Nel 2018, infatti, aveva definito tre obiettivi di lungo periodo: far spostare il 5% di chi oggi viaggia con l’auto verso mezzi pubblici o condivisi entro il 2030 e il 15% entro il 2050; raggiungere la carbon neutrality; migliorare la sicurezza azzerando gli incidenti mortali che coinvolgono viaggiatori e personale entro il 2050. La pandemia ha messo a dura prova il settore dei trasporti, ma non ha distolto FS dalla sua missione, alla quale si è aggiunto l'adeguamento di strutture e servizi alle necessità sorte con l’emergenza sanitaria. La flotta di Trenitalia si sta rinnovando con mezzi sempre più ecologici e sicuri. Anche gli impianti di manutenzione viaggiano verso l’efficientamento energetico. L’ingente iniezione di risorse del PNRR aiuterà FS nella realizzazione di grandi opere in grado di inserirsi al meglio nel contesto ambientale e sociale, costituendo un volano di crescita per il territorio e le comunità locali. Le stazioni sono un altro elemento chiave: RFI e Grandi Stazioni lavorano per renderle luoghi a misura d’uomo, accessibili e integrati nell’ecosistema urbano, che forniscano servizi utili a cittadini e turisti e contribuiscano alla valorizzazione o riqualificazione del territorio.

La sostenibilità non si lega, dunque, solo agli aspetti economici e ai processi industriali. «A noi piace parlare di strategia sostenibile, non di sostenibilità da una parte e di strategia di business dall’altra. Ci stiamo muovendo in base alle esigenze dei nostri numerosi stakeholder, che vanno dai clienti ai fornitori, dalle istituzioni alle associazioni. Nonostante siano molto diversi tra loro, tutti tengono alle questioni sociali, ambientali e di governance che sono strettamente connesse tra loro. Non si può affrontarne una, tralasciando le altre», ha spiegato Giadrossi. «Ridurre le emissioni inquinanti, per esempio, significa studiare soluzioni innovative, cambiare processi e comportamenti, comunicare e creare engagement con i clienti. Ridurre le emissioni – prosegue Giadrossi - implica anche produrre e condividere dati trasparenti. E questo esige un monitoraggio e una governance d’impresa efficace».

La cultura della sostenibilità targata FS passa anche attraverso i suoi canali di comunicazione: FSnewsRadio ha scelto proprio l’apertura del Festival per lanciare la sua nuova rubrica quindicinale #FareSostenibilità che racconterà in un podcast come si sta intervenendo nel concreto. La prima puntata è dedicata all’autoproduzione di energia pulita nelle stazioni e nelle officine.