È definitivamente legittimo l’Accordo di Programma per la rigenerazione degli scali ferroviari sottoscritto il 20 giugno 2017 dal Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato Italiane, FS Sistemi Urbani, Rete Ferroviaria Italiana, Savills e ratificato dal Comune di Milano il 13 luglio 2017.
Il Consiglio di Stato ha infatti respinto, ritenendolo infondato, l’appello presentato a febbraio 2020 contro la sentenza del TAR Lombardia che, nel 2019, aveva già rigettato il ricorso presentato da parti terze per chiedere l'annullamento dell'Accordo di Programma per la rigenerazione degli ex scali ferroviari. L’Accordo risulta quindi legittimo, così come l'intero procedimento che ha portato alla sua approvazione.
La sentenza, in particolare, ritiene infondata l’accusa di insufficienza delle dotazioni pubbliche e degli standard, ovvero le dotazioni di verde, servizi, edilizia residenziale, come peraltro già aveva deciso il TAR nel 2019. Era proprio questo il motivo principale su cui fondava il ricorso in appello al Consiglio di Stato presentato da alcuni cittadini residenti nelle vie attigue all’ex Scalo Farini. Il Comune ha sempre replicato di aver rispettato, in materia di standard, sia la Legge Regionale lombarda del 2005, che quella nazionale vigente, come confermato dalla sentenza.