In cover, varo di uno dei ponti ad arco della tratta Napoli-Cancello, linea AV/AC Napoli-Bari © Webuild
Più connessioni e meno distanze, infrastrutture sostenibili e resistenti ai cambiamenti climatici, nuove opportunità di viaggio, inclusione, riduzione del gap che divide il Sud dal Nord d’Italia. Il futuro della mobilità – verde, digitale, innovativo – non è poi così lontano. Anzi, è già qui: è a bordo delle carrozze dei nuovi treni ad alta efficienza energetica del Gruppo FS Italiane e si sta facendo strada tra cantieri e progetti delle infrastrutture del domani.
Le risorse provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), infatti, contribuiranno a rendere l’Italia, entro il 2026, un Paese più moderno e sostenibile. E il trasporto ferroviario – il treno è il mezzo ecologico per eccellenza – rappresenta la spina dorsale di questo cambiamento. «È importante anche evidenziare come realizzeremo le infrastrutture finanziate dal Pnrr», spiega l’amministratrice delegata di Rete Ferroviaria Italiana Vera Fiorani, «cioè in stretto confronto con i territori che saranno attraversati dalle opere».
L’Ad di RFI traccia la road map delle nuove infrastrutture in occasione dell’evento Shaping the future of mobility, moderato da Eithne Treanor al Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai oggi 3 novembre. Una giornata di incontro per riflettere sulle prospettive, le azioni e i piani delle aziende globali per ridisegnare il sistema dei trasporti e della logistica, in linea con i temi legati all’Agenda 2030 dell’Onu, del Green Deal europeo e del Pnrr italiano.
Un esempio di infrastruttura condivisa è la nuova linea AV/AC Napoli-Bari, strategica per il Sud, altamente sostenibile e accolta con favore dal territorio: per questo progetto, infatti, RFI ha ricevuto il Premio Pimby Green 2021. Pimby è l’acronimo di Please in my back yard, espressione che identifica opere fortemente volute dalle comunità locali e quindi altamente sostenibili in tutte e tre le dimensioni: economica, ambientale e sociale.
Anche per le altre infrastrutture è fondamentale, quindi, la condivisione con il territorio: «Gli stakeholder e le collettività», prosegue Fiorani, «avranno uno spazio di espressione su numerosi progetti di grandissima dimensione che stiamo elaborando, e che saranno sottoposti a un dibattito pubblico e a un costante confronto con le comunità interessate e coinvolte come con quelle escluse dall'opera».
Articolo tratto da La Freccia