C’era anche l’AD di FS Italiane, Gianfranco Battisti, alla 13esima edizione di EY Capri Digital Summit tra i manager, gli accademici, gli scienziati e gli esperti chiamati a tracciare una strategia per il futuro dell’Italia alla luce dei cambiamenti determinati dalla pandemia.
Il numero uno di Ferrovie, nel suo intervento, ha spiegato come il Gruppo FS non si sia mai fermato, nonostante il Covid, portando avanti gli impegni assunti con il Piano Industriale e mostrando flessibilità nel riadattare il proprio modello industriale di fronte all’emergenza e al nuovo contesto.
«Abbiamo 1.800 cantieri attivi, di cui molti non si sono mai fermati nemmeno durante la pandemia, siamo il primo grande investitore nel Paese e un grande motore per il suo sviluppo realizzando opere d’importanza strategica». Se anche «il settore dei trasporti, insieme al turismo, è uno dei settori più colpiti – ha evidenziato Battisti - come Ferrovie dello Stato abbiamo reagito subito, non ci siamo mai fermati, adattando l’offerta alle condizioni oggettive». In più, nei giorni duri del lockdown «abbiamo garantito l’approvvigionamento del Paese attraverso il trasporto di 5 milioni di tonnellate di merci».
Ora serve una nuova economia dei trasporti e l’esperienza di viaggio va ripensata in base alla priorità della sicurezza sanitaria. Il potenziamento della rete ferroviaria, poi, non deve concentrarsi solo sui grandi assi: «Bisogna redistribuire l'offerta per un’accessibilità diffusa che permetta di sviluppare anche quelle aree lontane dalle grandi città».
Nell’intervento di Battisti non è mancato neppure uno sguardo al mercato ferroviario europeo, dove desta preoccupazione il sostegno di alcuni Governi ad altre compagnie nazionali, con pesanti iniezioni di denaro nel loro capitale «I grandi Stati come la Francia e la Germania stanno entrando nel capitale delle aziende ferroviarie con iniezioni di denaro, creando così un gap competitivo e impedendoci di giocare ad armi pari».