Il 12 luglio di ventisette anni fa usciva nelle sale giapponesi Principessa Mononoke, uno dei capolavori a colori del maestro Hayao Miyazaki e dello Studio Ghibli, destinato a lasciare un segno indelebile nel mondo dell’animazione giapponese e non solo.
Un film manifesto che denuncia la smania espansionistica dell’uomo a discapito della natura e lo scontro doloroso tra la civilizzazione e il mondo selvaggio. La pellicola d'animazione è ambientata in un Giappone dominato da una natura ancora incontaminata, durante il periodo Muromachi.
La repentina modernizzazione generata dall’ingresso del ferro e di nuove armi inizia a minare l’armonica convivenza che da millenni caratterizzava il rapporto tra uomo e natura. In un medioevo nipponico, l’inarrestabile progresso industriale sancisce una frattura insanabile e dolorosa tra il passato e un futuro in continua evoluzione.
Il protagonista del film è il principe Ashitaka, appartenente al popolo Emishi, ferito dallo spirito di un dio-cinghiale che gli inietta una maledizione, costringendolo a lasciare la propria gente per cercare altrove una cura. Durante il viaggio incontra le guerriere Lady Eboshi, capo della Città del Ferro, desiderosa di espandere i propri possedimenti e San, la principessa spettro – mononoke –, impegnata a difendere la natura e le sue creature. La ragazza-spettro cresciuta con i lupi, dall’indole combattiva e coraggiosa, è incarnazione, come in molte opere dello Studio Ghibli, della potenza dell’emancipazione e determinazione femminile.
La foresta e le creature che la popolano con la loro maestosa presenza, selvaggia e fragile allo stesso tempo, sono l’essenza della narrazione che prende vita tra le foreste degli dei, impenetrabili agli uomini, le montagne lontane e solitarie, i sentieri scoscesi e i fitti boschi. E poi tra i cinghiali, i lupi e gli stambecchi che convivono con creature mitologiche, frutto della fantasia del loro ideatore Miyazaki. Come per altre sue pellicole, il mondo immaginato si ispira a un luogo reale, un'isola giapponese a sud di Kyushu, Yakushima, rivestita di una fitta e rigogliosa vegetazione.
Nella sacralità di questi luoghi arde l’eterno conflitto tra uomo e natura che si traduce anche in un conflitto interiore dei protagonisti. A differenza delle precedenti opere, le sfaccettature umane sono trattate con maggiore maturità, su una dicotomia bene-male che rende i protagonisti chiaroscurali, complessi, sfaccettati, fragili, autentici.
Prossimo concerto a Brignole il 30 ottobre
28 ottobre 2025
Il backstage del film del Gruppo FS
27 ottobre 2025
Prodotto da Gruppo Creativo Multimedia
22 ottobre 2025
Frecciarossa treno ufficiale della tappa italiana
22 ottobre 2025
Frecciarossa treno ufficiale dello spettacolo
22 ottobre 2025
A Roma in questi giorni anche un’installazione del Gruppo FS
16 ottobre 2025
Il 22 ottobre il documentario del Gruppo FS “Andata e Ritorno”
15 ottobre 2025
Dal 9 ottobre l'ultimo capitolo della trilogia del franchise sci-fi
08 ottobre 2025