La stazione AV Napoli Afragola, gioiello dell’architettura internazionale progettata da Zaha Hadid, farà da cornice alla seconda edizione del Film Festival di Architettura e Design - Al di là della visione, in programma dal 23 al 26 novembre. Un’iniziativa che, grazie agli ampi spazi disponibili, conferma per la monumentale struttura la possibilità di prestarsi a utilizzi alternativi – sede di eventi, manifestazioni, convegni – oltre a quello naturale di punto di snodo fondamentale per il trasporto ferroviario del Mezzogiorno.

Il festival, ideato dal Direttore Artistico Valerio Caprara e promosso da Ministero della Cultura e Regione Campania, conferma il suo focus e il suo tema: l’incrocio tra il cinema e l’architettura nelle forme dell’urbanistica e del design, con particolare attenzione alle condizioni delle periferie urbane. Quest’anno il festival ha registrato 972 film inviati per la valutazione.

Previsti diversi concorsi riservati a cortometraggi e lungometraggi provenienti da tutto il mondo, realizzati con i linguaggi della fiction, del documentario e dell’animazione. Sarà possibile prendere parte a convegni e attività che vedranno la partecipazione di vari professionisti, artisti e docenti universitari: un maxi-laboratorio in movimento distribuito su quattro giorni di proiezioni, dibattiti ed eventi. Madrina del festival sarà l’attrice Ornella Muti.

Interno della stazione Napoli Afragola

L’ idea di proporre il Film Festival di Architettura e Design - Al di là della visione nasce dall’esigenza di creare occasioni di confronto creativo nelle periferie con la prospettiva di innescare un volano di interessi e collaborazioni per la rigenerazione urbana e sociale nei contesti insediativi disagiati. Obiettivo del festival è, infatti, quello di avviare un proficuo confronto sui temi dell’architettura e del cinema finalizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale delle periferie.

La stazione di Afragola è stata scelta come una delle quattro sedi del festival proprio per la sua capacità di rappresentare e riunire realtà urbanistiche e architettoniche eterogenee derivanti dalla trasformazione dell’antico centro rurale in estesa conurbazione alla periferia Nord di Napoli, dall’insediamento post terremoto del Rione Salicelle e dalla recente realizzazione del nodo di interscambio ferroviario per l’Alta Velocità.

In diversi spazi della stazione, appositamente allestiti, sarà possibile assistere alla proiezione di documentari, cortometraggi e film d'animazione, nonché partecipare a incontri a tema, tavole rotonde e workshop con autori e produttori cinematografici.

Non è casuale, dunque, la scelta della sede espositiva di Napoli Afragola, in quanto la stazione, grandiosa struttura avveniristica, simbolo di modernità e sviluppo, è essa stessa apprezzata opera d’arte dell’indimenticata archistar Zaha Hadid.

UNA STAZIONE INNOVATIVA E SOSTENIBILE

La stazione, inaugurata a giugno 2017, sorge a tre chilometri a nord di Napoli, nel comune di Afragola. Essa rappresenta la porta partenopea dell’alta velocità e fra pochi anni conseguirà la massima operatività divenendo polo d’interscambio modale con l’asse AV/AC Roma – Napoli – Salerno e con il nuovo collegamento AV/AC Napoli – Benevento – Bari, servendo direttamente il territorio dell’hinterland napoletano, casertano e nolano, territorio molto vasto e densamente abitato. Un importante snodo ferroviario che renderà sempre più veloci i collegamenti tra il Nord, la Puglia e la Calabria.

La sua progettazione, orientata verso criteri di sostenibilità, ha puntato sull’utilizzo del vetro, dell’acciaio e del calcestruzzo. L’articolazione sinuosa della struttura, che vuole simulare l’immagine di un treno in corsa, ha una copertura vetrata di oltre 5mila metri quadrati, composta da “pannelli intelligenti” in grado di recuperare energia e, allo stesso tempo, di diffondere e controllare l’ingresso della luce solare diretta. È appunto caratterizzata da ampie vetrate progettate secondo criteri bioclimatici per il controllo della luce solare diretta. La stazione è concepita come un ponte, vitalizzato dalle funzioni commerciali al centro del quale scorre l’elemento dell’atrio con la sua fluida copertura vetrata.

Nella progettazione è stato utilizzato un sistema solare termico dedicato alla produzione di acqua sanitaria e al riscaldamento invernale. Sono stati utilizzati, inoltre, gruppi frigoriferi di tipo polivalente che, quando le temperature esterne non sono quelle massime, consentono rendimenti maggiori di quelli che si avrebbero con soluzioni tradizionali di raffreddamento. L'utilizzo di questi due sistemi, oltre a comportare indubbi vantaggi energetici e svariate tonnellate di CO2 non emesse in atmosfera, ha consentito di eliminare la produzione di fluidi mediante caldaie a metano, riducendo l’impatto ambientale.

È ormai considerata un punto di riferimento per il paesaggio, parte integrante del tessuto urbano, un’autentica opera d’arte che ha contribuito a ridisegnare e riqualificare il territorio circostante.