Foto ©Emiliano Pellisari
Dal soggetto del film mai realizzato da Federico Fellini, Il viaggio di G. Mastorna, nasce Fellini dream, spettacolo in prima nazionale al Teatro Biondo di Palermo dal 7 al 12 dicembre. Un omaggio a Fellini, al suo cinema e alla sua pittura, in uno show ideato, scritto e diretto da Emiliano Pellisari per la sua compagnia NoGravity, con protagonisti gli attori Viola Graziosi, Graziano Piazza, Martina Consolo. A curare le coreografie Mariana/P, decennale compagna d’arte del regista, per una coproduzione con il Teatro Biondo.
IMMAGINARIO, SOGNO E REALTÀ
Fellini Dream è un affascinante viaggio nei sogni, nelle fantasie e nell’immaginario artistico di Federico Fellini, che si muove fra danza, musica e acrobazie per un omaggio sorprendente e visionario al più celebre regista italiano, percorrendo le coste frastagliate dell’inconscio. «Un progetto – racconta Emiliano Pellisari – nato circa due anni fa, a cui, con la mia compagnia NoGravity, ho lavorato tanto anche durante la pandemia. Questi due anni di silenzio sono stati fondamentali per dare vita, con il tempo giusto, a qualcosa di sofisticato e complesso». La direttrice del Teatro Biondo di Palermo, Pamela Villoresi, aggiunge il regista, «ha creduto nel progetto che ho portato avanti con entusiasmo, concentrandomi sul tema del viaggio sciamanico, ultraterreno, tra gli argomenti da sempre a me cari. Così la chiave dello spettacolo sta su una sola intuizione: che i morti non camminano, volano, sono senza peso. A partire dalla sceneggiatura di Fellini, ecco compiersi un viaggio sulla falsariga di quello di Dante nel mondo ultraterreno».
Il regista Emiliano Pellisari
FRA TEATRO, MUSICA E DANZA
Uno spettacolo in cui i generi si intersecano, dove prosa, danza e musica si fondono. I confini e le distanze tra attori e danzatori vengono aboliti, tutti sono chiamati a una sfida con il testo e con sé stessi. Lo stile di Emiliano Pellisari nasce dalla convinzione che l’arte deve innanzitutto trasmettere emozioni. «Vengo dalla drammaturgia, dalla scrittura, dalla parola, poi mi sono immerso – spiega il regista – nel mondo della danza, creando la compagnia NoGravity, nata nel 2005. Ora torno alla prosa con tutto il background della danza per un mix fatto di fantasia, illusione, energia sul palcoscenico calda e solare oppure tetra, così com’è nell’immaginario felliniano». Attori e danzatori, mimi e acrobati (in scena anche la coreografa Mariana/P, Lorenzo Covello, Giada Inserra, Lara Di Nallo e Lea Giamattei) nello stesso spazio, producono un’unica potente immagine che mette in risalto costumi di straordinaria fantasia, una coreografia stravagante, la poesia del testo e la bellezza delle musiche di Nino Rota.
GLI ATTORI IN SCENA
Graziano Piazza, protagonista di questo spettacolo, è un attore di grande versatilità, ha collaborato con grandi maestri della scena nazionale e internazionale come Peter Stein, Benno Besson, Luca Ronconi. Co-protagonista è Viola Graziosi, proveniente dal prestigioso Conservatoire National Supérieur d’Art Dramatique di Parigi. Attrice con impressionanti doti fisiche, scelta sin da giovanissima da grandi registi italiani e francesi come Carlo Cecchi e Alain Francon. Insieme a loro, sul palco, Martina Consolo, giovane attrice proveniente dalla Scuola dei Mestieri e dello Spettacolo del Teatro Biondo di Palermo.
«Interpreto Federica, alter ego femminile di Fellini, una donna che – racconta Viola Graziosi – muore e si ritrova in un mondo che non conosce, popolato da strane figure, primo fra tutti il demiurgo Virgilio (Graziano Piazza) che la conduce in una sorta di viaggio di iniziazione. Questo “inferno” in cui, un po’ come Dante, si ritrova Federica è visionario, fantastico, capovolto. Popolato da figure incredibili come le anime urtative, le suore, la papessa, il marinaio, la donna Botero, il marito. Gli affetti, i sogni e le paure di Federica si materializzano davanti a lei come per magia. E di magia si tratta, perché si perdono le dimensioni di spazio e tempo, si perde perfino la gravità, e con ballerine, acrobati e compagni di gioco e anche io imparerò a volare». L’attrice si sofferma poi sul lavoro di creazione e regia di Emiliano Pellisari e della prima ballerina Mariana P.: «È eccellente, con estrema cura e talento e un pizzico di follia hanno provato a unire il mondo della prosa e quello della danza. Ogni movimento qui è lavorato e studiato per ore e ogni istante è sognato e pensato per gli spettatori che danzeranno e voleranno con noi».
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