In apertura il poeta Gabriele Tinti

In occasione della Giornata Mondiale della Poesia, il Museo Nazionale Romano ospita la lettura dell’attore e regista Abel Ferrara delle poesie di Gabriele Tinti, ispirate all’Apollo e al Dioniso del Tevere conservati nella sede di Palazzo Massimo. La nostalgia del poeta, titolo dell’evento, è curato dallo stesso Tinti ed è promosso dal Museo Nazionale Romano in collaborazione con Palazzo Montemartini Rome e A Radisson Collection Hotel

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Abel Ferrara e Gabriele Tinti

Abel Ferrara e Gabriele Tinti © Jeremy Stigter

Un evento che celebra l’arte e la poesia così come dagli antichi culti ed è per questo che la lettura dei versi di Gabriele Tinti, ospite ai microfoni di FSNews Radio, avviene di fronte alle sculture di Apollo e Dionisio del Tevere. Un omaggio sentito ai Nati sotto Saturno di Rudolf Wittkower, agli artisti, ai poeti e a quelle creature malinconiche capaci di forgiare simulacri. Un percorso culturale che rientra nella serie di scrittura ecfrastica, frutto del culto delle immagini di Tinti, che da anni compone poesie ispirate a molte opere d’arte coinvolgendo alcuni importanti attori come Kevin Spacey, Malcolm McDowell, Abel Ferrara, Joe Mantegna, Marton Csokas, Robert Davi, Burt Young, James Cosmo, Stephen Fry, Vincent Piazza, Franco Nero, Luigi lo Cascio e Alessandro Haber.

Abel Ferrara e Gabriele Tinti

Gabriele Tinti e Abel Ferrara a Roma nel 2022 © Madoproduction

La nostalgia del poeta porterà il visitatore, attraverso un viaggio sensoriale, ad andare oltre i canoni di ammirazione per la singola opera, facendolo entrare in una nuova prospettiva artistica volta ad intraprendere una differente relazione e conoscenza con le opere d’arte del Museo. Per Gabriele Tinti una nuova esperienza museale dopo aver conquistato il Metropolitan di New York, il J. Paul Getty Museum ed il LACMA di Los Angeles, il British Museum di Londra, la Gliptoteca di Monaco i Musei Capitolini, il Museo dell’Ara Pacis, il Museo Archeologico di Napoli, il Parco Archeologico del Colosseo e molti altri ancora.

 

ABEL FERRARA LEGGE LA CADUTA DI ICARO, DI GABRIELE TINTI