In apertura Alessandro Ferrari e alcuni ragazzi in posa con le t-shirt di Ape Social Wear © Vanessa Caimi

Una storia interessante e che fa ben sperare per un futuro dove il bene genera bene. L’imprenditore Alessandro Ferrari, ospite ai microfoni di FSNews Radio, racconta quella che possiamo definire una buona novella, un caso del destino che lo ha portato a lanciare il suo brand di abbigliamento Ape Social Wear, dopo un episodio accaduto ai tempi di quando faceva l’educatore presso un oratorio.

 

Ape, suo soprannome ricevuto dopo essere stato punto da sette api durante un ritiro con i ragazzi della parrocchia, ha la missione di esaltare con il suo marchio dei principi che sono fondamentali per la crescita, se parliamo di ragazzi, e di riflessione se ci si rivolge ad un pubblico adulto. La sua idea tende ad esaltare quei valori essenziali come il rispetto, la bontà e l’uguaglianza andando di fatto controcorrente rispetto a certi capi di abbigliamento che riportano volgarità.

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Alessandro Ferrari

Alessandro Ferrari e i principi fondamentali della sua missione © Vanessa Caimi

Racconta Ferrari: «Ero educatore in un oratorio. Un ragazzo indossava una maglietta che aveva una parolaccia, quindi decisamente fuori dal contesto che si stava vivendo. Gliela feci togliere e gliene diedi una bianca su cui scrissi con un pennarello Il bene genera bene. Studio con molta attenzione ogni dettaglio di lavorazione dei nostri prodotti. Siamo in pochi, ma ci sentiamo tantissimi, anche perché ci sono molte collaborazioni e amicizie che permettono di far crescere questa realtà. Mi piace che chiunque indossi Ape Social Wear, pur non conoscendo magari il sottoscritto, possa riconoscersi innanzitutto in un modo di intendere la quotidianità e nei suoi valori, che sono poi gli stessi raccontati anche dalla catechesi salesiana. Non a caso, molte magliette rievocano alcune frasi proprio di Don Bosco».

Alessandro Ferrari

Alessandro Ferrari e una delle sue felpe © Vanessa Caimi

Da quella frase scritta col il pennarello, come per magia è nata una grande richiesta di magliette con la frase sopra citata ed è da questo momento che Alessandro inizia ad elaborare l’idea di creare capi con slogan destinati ad essere una filosofia di pensiero, per diffondere parole di buon auspicio affinché il bene diventi contagioso. Tra le frasi più amate dalle ragazze e dai ragazzi troviamo: “Vivere, non vivacchiare”, “Tutto inizia se lo vuoi”, “Non rimandare a domani il bene che puoi fare oggi, “Tutto è possibile per chi crede”, “Non sei obbligato a combattere, ma se devi farlo vinci!”.

 

Il messaggio positivo lo troviamo anche nella stessa fabbricazione delle magliette, realizzate da cooperative sociali italiane dove operano ragazzi con disabilità, con cotone biologico e poliestere riciclato dalle bottiglie.