È  il comico del momento dopo aver trionfato nella seconda edizione di LoL – chi ride è fuori, il game show condotto da Fedez. Ma anche prima di questa vittoria non aveva bisogno di presentazioni. Perché da quando debuttò nei primi anni 2000 con i suoi esilaranti trailer cinematografici - La febbra, Il vecchio conio, L'uomo che usciva la gente, solo per citarne alcuni -  è stato subito chiaro che Maccio Capatonda è uno stile, un mondo e un universo a parte, fatto di linguaggi, suoni, codici specifici. Chi segue le sue performance artistiche, infatti, le vive quasi in completa simbiosi. Non ride di pancia, ma di testa.

Marcello Macchia, come recita la sua carta d’identità, è infatti ossessionato dalla risata. Per lui è una cosa seria, molto seria.  «Sono un matto della risata, sono uno scienziato - racconta -  perché per far ridere bisogna metterci anima e corpo. Dietro a ogni battuta c’è un lavoro maniacale. Si pensa che far ridere sia una cosa facile. Niente di più falso».

Negli ultimi mesi ha provato perfino l’ebbrezza della letteratura, debuttando come scrittore con un’autobiografia che ha deciso di chiamare “Libro” (che ha raccontato anche nella serie di podcast 4 ore e 45 minuti pubblicata sul sito FSNews).  «Ho deciso di scrivere un libro che si chiama proprio così e l’ho proposto principalmente, come un oggetto. L’ho fatto perché il mio pubblico, che è in grado solo di guardare video, non avrebbe capito gli utilizzi di questo nuovo prodotto. Ho dovuto fargli fare un salto di comprensione, spiegando che potevano utilizzare per tagliare le verdure, come elegante copricapo, per schiacciare le zanzare», ironizza il comico abruzzese. «Poi naturalmente si può leggere, ma si può anche reggere», aggiunge.

Un’opera divertente, surreale, capace anche di svelare una parte intima dell’artista cresciuto a Chieti, in Abruzzo. «Una città che spesso si pensa, in modo errato, sia in Lazio, Molise o Basilicata», scherza. «È un luogo residenziale dove non c’era molto da fare e con poco fermento. Questo mi ha aiutato a realizzare i miei sogni. La sua noia è stato il motore del mio lavoro. Adesso ci torno molto volentieri e in futuro vorrei girarci qualcosa», racconta.

Maccio Capatonda Libro 2

Intanto, in progetto per questa estate, c’è un viaggio in Corsica, una delle sue mete preferite fin da piccolo: «Considero quest’isola, ancora sufficientemente selvaggia e poco turistica, tra i posti più belli al mondo». E poi una nuova avventura letteraria. È uscita, infatti, da poco la sua seconda fatica: Libro 2. Questa volta dentro c’è meno storia autobiografica, ma molta più follia. Vengono svelate risposte alla domanda cruciali come «È nata prima l’acqua o la bottiglia?». Difficilmente, invece, si può trovare una soluzione ai quiz inseriti all’interno della pubblicazione, dove il lettore è invitato a risolvere stravaganti enigmi. Ma come dice lo stesso autore: «Solo una persona su 158 ci riesce».

Articolo tratto da La Freccia