Dino Costantino e il figlio Fabio conducono questa azienda vinicola familiare di dieci ettari, con lo sguardo sul mare e le spalle protette dal vulcano. Siamo nelle contrade dell’Etna precisamente a Viagrande in contrada Blandano.

 

Una delle punte di diamante è il bianco Etna Bianco doc che prende il nome del toponimo “Contrada Blandano”. Da uve Carricante con un 10% di Catarratto, raccolte insieme e coltivate intorno ai 500 metri di altitudine, un vino di grande espressione territoriale, notevole eleganza, ben bilanciato tra freschezza e sapidità.

Fabio Costantino, ingegnere e imprenditore vinicolo, racconta con passione come fu “Mio padre Dino a metà degli anni settanta, quando l’Etna era zona vinicola quasi sconosciuta - sottolinea - a prendere in mano le vigne storiche presenti e piantare una parte di vigneto nuovo. Siamo a sei chilometri dal mare in linea d’aria e sul versante est del’Etna, il più vicino a Catania. Da qualche anno abbiamo anche un vigneto in contrada Milo, dove produciamo Etna Bianco superiore, cercando di capire con la dovuta cura, quando realmente sarà pronto. La nostra cantina è da sempre biologica”.

 

Approccio serio e appassionato quello di Fabio che, dal 2013, ha scelto di affidarsi alla riconosciuta professionalità di Luca D’Attoma, enologo di grande esperienza e consulente di successo in cantine lungo tutta la Penisola. Giunti alla decima vendemmia, la collaborazione tra i due è costruttiva e si nota una bella sintonia mentre insieme descrivono territorio, vitigni, vinificazione.

Vigneti che respirano il vulcano, su terreni unici per la loro conformazione, alcuni hanno oltre settant’anni di vita, altri quarantacinque, una terza zona conta vent’anni di coltivazione e il più giovane è quello in comune di Milo.

 

Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio sono i vitigni a bacca rossa e Catarratto Caricante e Minnella quelli a bacca bianca, i sistemi di allevamento sono un mix tra “alberello” e filare “cordone speronato”. I suoli sono sabbiosi e scuri, scendendo di altitudine si trova un po’ di argilla, ma risalendo ancora, là dove crescono i castagni, la terra è sabbia. Troviamo inoltre agrumi ed altre essenze.

 

La famiglia Costantino lavora nel massimo rispetto del territorio e in sintonia con la natura affinché, come recita la filosofia della famiglia “Le migliori caratteristiche si esaltino al meglio nel calice”.

Luca D’Attoma chiarisce subito un concetto che è sintesi vera dell’attività della viticoltura: “Noi lavoriamo per far godere le persone, per il loro benessere, non per cavalcare l’onda di qualche moda”. E prosegue “Lavorare sull’Etna per un enologo professionista è sempre gratificante, un’area diversa da tutta la Sicilia, dove il territorio è molto sentito. Dal punto di vista vitivinicolo è unica, con il Vulcano protagonista, un microclima diverso, areali su diverse latitudini ed esposizioni che consentono una coltivazione di grande valore. A mio parere le uve autoctone dellEtna hanno bisogno dell’ambiente dove crescono, giusto quindi parlare di valorizzazione dei vitigni autoctoni”.

 

Suoli sabbiosi e scuri, scendendo un po’ di argilla ma salendo ancora di più dove crescono i castagni, la terra è sabbia. Poi agrumi ed altre essenze.

 

All’interno della proprietà di Contrada Blandano-Viagrande sono coltivate oltre 20 specie di alberi da frutto, tra cui anche un grande e pluriennario albero di castagno (di poco più giovane del Castagno dei Cento Cavalli di S.Alfio, un piccolo comune alle pendici dell’Etna). Nelle vigne di Milo invece le barbatelle sono giovanissime, piantate nel 2021, ma con una storia che dura da millenni, antico anche il Palmento (antica vasca di fermentazione del mosto) del 1700 adiacente ai filari.

Senza dimenticare che, alla pendici dell’Etna, si pratica la viticoltura eroica, le ceneri laviche offuscano spesso il cielo e anche i lavori in vigna sono spesso interrotti dall’immanenza di questa natura vulcanica.

 

Sostenibilità, non soltanto applicata alle tecniche di coltivazione con il sovescio e il riutilizzo di fecce e vinacce, ma anche nella costruzione della cantina, totalmente interrata e nell’energia proveniente totalmente da fonti rinnovabili.

 

I vini di Terra Costantino sono un viaggio nel territorio vulcanico siciliano, bianchi di grande tensione aromatica, rotonde sensazioni e carattere Gentile a volte è ruvido altre.

 

Nella degustazione di Etna Bianco Contrada Baldano nel bicchiere di apprezza anche il vigore e la freschezza delle basse temperature e i profumi intensi di quelle calde, grazie alle escursioni termiche che in quella zona sono molto decise.

L’annata 2021 è ricca di profumi fruttati e agrumati, balsamici e vegetali. Al sorso bella sapidità ed espressione bilanciata della spalla acida.

 

Con l’annata 2018 si capisce benissimo quanto questi Bianchi siano in grado di reggere l’incedere del tempo regalando nuove emozioni tratte dal passato.

La 2018 si presenta con un naso ben evoluto, non eccessivamente profumato all’inizio ma diritto e asciutto, per scatenare profonde sensazioni olfattive dopo qualche minuto nel calice. Il sorso è intrigante speziato e di elegante morbida acidità.

 

La 2013 consegna ricchezza olfattiva, pienezza e rotondità. Il lavoro del tempo è nobile e vellutato. Al palato è affascinante e di sinuosa declinazione. Dolcezze e rudezze si completano con identità.

 

Da provare senza indugio anche Etna bianco e rosato “De Aetna” dove il secondo dal bellissimo colore è un perfetto vino “distensivo” dal sorso allegro per una bella merenda nella bella stagione. Notevole per carattere ed eleganza il “Contrada Blandano” Etna rosso riserva. Imperdibile “Rasola” un rosso ancestrale, nato dalla passione di Dino, era il suo vino, quello per lui. Ma l’intuizione di D’Attoma ha consentito di “riacciuffare” questo blend di uve bianche e rosse e consegnare al piacere di tutto quello che a ragione possiamo definire un “vino del cuore”.