La tradizione vinicola dei monasteri è presente in diversi territorio italiani dove in varie epoche i monaci si sono dedicati alla coltivazione della vite e alla produzione di vino. Alcuni vigneti sono addirittura celati nei chiostri dei conventi come a San Francesco della Vigna a Venezia. Alcune realtà hanno, nel corso del tempo, fatto crescere la vocazione enologica e sono oggi avviate e celebri cantine. È il caso, in Alto Adige dell’Abbazia di Novacella, Fondata nel 1142 dal vescovo di Bressanone, il Beato Hartmann, oggi abitata dai Canonici Agostiniani.

Il complesso religioso è un importante centro culturale, polo di educazione e formazione per i giovani. Sono proprio i Canonici a curare venticinque Parrocchie e sono responsabili del mantenimento e dello sviluppo dell’Abbazia grazie all’organizzazione di molteplici attività, a partire da quelle agricole, la gestione dell’enoteca interna e della Stiftskeller. Già con l’Impero Romano il vino era qualcosa con cui si donava ristoro agli ospiti e pellegrini per i quali le Abbazie erano punto di riferimento non solo spirituale, ma anche sociale e logistico.

Ma oggi che ruolo ha il vino in questi luoghi di culto? Le Abbazie sono ancora custodi di preziosi vigneti o la secolarizzazione e la crisi vocazionale hanno portato al lento abbandono di questa coltura millenaria? Questi temi animeranno uno degli incontri in programma al Merano Wine Festival che apre oggi la sua 31 edizione nella città dell’Alto Adige. “De clos en clos, le vigne del Signore. Spiriti e spiritualità tra innovazione e crisi dei conventi” si terrà sabato 5 novembre alle ore 11 presso l'Accademia di studi italo-tedeschi di Merano.

Il talk show farà da cornice a un banco di assaggio che consentirà di poter degustare i vini prodotti da alcune Abbazie, a testimonianza di un’attività che tuttora viene portata avanti non solo con grande passione, ma anche con professionalità e competenza. Tra i vini protagonisti della mattinata ci saranno alcune etichette di Abbazia di Novacella. “Ci fa molto piacere essere presenti con i nostri vini a questo inedito evento che affronta temi che ci riguardano da vicino”, commenta Werner Waldboth, direttore vendite di Abbazia di Novacella.

Il Merano Wine Festival dura fino a martedì 8 novembre con la presenza dei migliori prodotti vino e culinaria selezionati durante l’anno da The Wine Hunter, Helmuth Kocher, patron del Festival. Oltre 700 in totale, suddivisi in due sessioni espositive. Trovano inoltre spazio 7 talks, 16 masterclass, showcooking, 2 presentazioni di libri e un “Red Wave”, il fuorisalone che anima Merano nelle giornate del festival, ancor più coinvolgente, per non dimenticare le oltre 330 etichette presenti nella The WineHunter Area.