Una parola che tutti conosciamo, che rappresenta momenti, sentimenti, stati d’animo, emozioni: Champagne. Le bollicine della regione Francese sono senza dubbio portatrici di emozioni, gusto e passione, ma allo stesso tempo lo Champagne, è un vero e proprio mondo nel quale agiscono e operano produttori, agricoltori, enologi, viticultori, esperti di ogni genere e un numero imponente di appassionati consumatori.
A tutela di tutto questo il governo francese ha deciso nel lontano 1941 di creare (per legge) il Comité Champagne, organizzazione con sede a Epernay che riunisce tutti i viticoltori e tutte le Maison di Champagne.
In Italia il Comité è rappresentato dal Bureau du Champagne, diretto da Domenico Avolio. Lo scopo è quello di sostenere lo sviluppo economico, tecnico e ambientale dello Champagne mettendo in relazione tra loro le diverse professioni e condurre una politica di qualità costante e di valorizzazione del patrimonio comune della denominazione. Numerosi anche i moduli formativi, numerosi completamente gratuiti per approfondire la propria conoscenza dello Champagne.
Ogni anno il Bureau du Champagne organizza in Italia una giornata chiamata “Académie du Champagne” dedicata all’alta formazione sullo Champagne che si è svolta, per la prima volta, totalmente online, con collegamenti tra Epernay, Milano e numerosi Paesi in tutto il mondo, durante le masterclass con degustazione.
Il Comité ha infatti inviato agli iscritti tutto il necessario per essere pronti a una degustazione “a la maison” che si è articolata su tre seminari con la degustazione di 6 differenti cuvée. I partecipanti hanno ricevuto al loro indirizzo un kit di degustazione composto da 6 bottiglie da 375 ml e i materiali didattici. L’evento si è aperto con un approfondimento sul progetto di sviluppo sostenibile della filiera dello Champagne tenuto da Pierre Naviaux, “Chef de projet Développement Durable del Comité Champagne” in diretta da Epernay, che ha fatto il punto sulle azioni messe in campo dalla Champagne, la prima regione viticola al mondo per misurare la sua impronta carbonica e ad aver dato vita a un piano per ridurre del 75% le sue emissioni entro il 2050.
Nella seconda parte dell’Académie sono stati Sylvie Collas, “Responsable du service Vin del Comité Champagne” e Bernardo Conticelli “Ambasciatore dello Champagne per l’Italia nel 2015” a guidare gli ospiti attraverso un percorso di degustazione alla scoperta della diversità dello Champagne. Un vino unico ma con molteplici sfaccettature incarnate dalla diversità di terroir, vitigni, annate, tempi di maturazione e assemblaggi.
Alla sua prima uscita pubblica Gaëlle Egoroff, da meno di un anno responsabile del Comité Champagne, ha confermato la passione del pubblico italiano per lo Champagne, tanto che l’Italia è il terzo Paese per numero di partecipanti a “Champagne Mooc”, il primo corso gratuito di formazione online sulla denominazione Champagne lanciato all’inizio di quest’anno. “Sono più di 2.000 gli italiani che si sono registrati a Champagne Mooc, un risultato che colloca l’Italia alle spalle solo di Francia e Stati Uniti. Oltre 180 si sono iscritti inoltre alla versione Premium, il corso avanzato a pagamento che prevede il rilascio dello “Champagne Mooc Certificate”. Globalmente, sono 16.850 le persone formate grazie a Champagne Mooc.”
Importante la sfida ai cambiamenti climatici con l’obiettivo di ridurre le emissioni del 75% entro il 2050. Bottiglie più leggere che limitano del 20% l’impatto delle emissioni di CO2, un programma di innovazione varietale per selezionare varietà più resistenti agli stress climatici, il 90% dei rifiuti riciclati e valorizzati: sono solo alcune delle azioni a tutela dell’ambiente messe in campo negli ultimi 15 anni dalla Champagne, la prima filiera viticola al mondo a misurare la sua impronta carbonica.
Il disciplinare in 120 punti sulla Viticoltura sostenibile in Champagne realizzato dal Comité è stato riconosciuto dal Ministero dell’agricoltura francese ed è oggi adottato sul 15% delle superfici vitate. Globalmente, il 20% della superficie della denominazione oggi detiene una certificazione ambientale.
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