in apertura Alessandra Salamida © Maria Pia Ballarino

Dall’11 maggio al 26 giugno la splendida cornice del Teatro Greco di Siracusa, ospita Fedra (Ippolito portatore di corona) di Euripide (428 a.C.). Uno spettacolo diretto dal regista scozzese Paul Curran e nella traduzione dal greco di Nicola Crocetti. A presentare la messa in scena ai microfoni di FSNews Radio l’attrice Alessandra Salamida, che vestirà proprio i panni di Fedra.

 

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Un’occasione per respirare aria di cultura in uno dei maggiori esempi dell’architettura teatrale dell’occidente greco. Un gioiello architettonico, ammirato da migliaia di turisti ogni anno, che ha la particolarità di essere quasi interamente scavato nella roccia e che veniva utilizzato, oltre che per le rappresentazioni come da costume per gli antichi greci, per le assemblee popolari.

Alessandra Salamida

Alessandra Salamida durante le prove © Maria Pia Ballarino

Una tragedia, ambientata a Trezene, che si apre con Afrodite (Ilaria Genatiempo), dea dell’amore, che racconta l’offesa infertale di Ippolito (Riccardo Livermore) che la rifiuta proclamandola la peggiore delle divinità. Da qui l’inizio dell’assoluta passione umana di Fedra per il figliastro Ippolito, un amore taciuto che rivelerà soltanto alla nutrice (Gaia Aprea) che violando la promessa, ne parlerà invano al figliastro. Furioso e indignato Ippolito fugge dalla città. Fedra per recuperare l’onore perduto si ucciderà ma non prima di concepire un piano di vendetta nei confronti di Ippolito, una lettera che sarà recapitata da un messaggero (Marcello Gravina) a Teseo (Alessandro Albertin) dove accusa il giovane di avergli inflitto violenza. Lo stesso Teseo provocherà allora la morte di Ippolito, riabilitato in punto di morte da Artemide (Giovanna Di Rauso), dea della caccia.

 

Alessandra Salamida salirà ancora una volta su questo palco portando tutta la sua passione e il bagaglio culturale che l’ha sempre caratterizzata e contraddistinta, una particolarità che le ha permesso di riscuotere nel corso tempo grandi applausi e manifestazioni di stima sia dal pubblico sia dagli addetti ai lavori. Un’occasione per l’attrice bergamasca che da sempre accompagna la sua passione per il teatro a quella per la poesia e per la letteratura greca, a cui si aggiunge inoltre lo studio della lingua neogreca.