In apertura Riccardo Cocciante

Ci ha regalato vere e proprie poesie entrate a fare parte del nostro Dna sonoro. Chi non conosce canzoni come Margherita, Se stiamo insieme, Celeste nostalgia o Cervo a primavera? Capisaldi della musica italiana che hanno trasformato Riccardo Cocciante in uno dei cantautori più amati nel nostro Paese ma anche all’estero. L’opera popolare Notre-Dame de Paris, con le note da lui composte, ha fatto il giro del mondo e ancora continua a mietere successi.

Per quest’estate, dal 19 luglio al 6 agosto, l’artista ha programmato un tour nei luoghi più suggestivi dello Stivale. Ad accompagnarlo, l’Orchestra sinfonica Saverio Mercadante diretta dal maestro Leonardo De Amicis. I live Cocciante canta Cocciante sono pronti a illuminare venue uniche come Firenze, Pompei, Roma e Matera. Un’occasione imperdibile per farsi trasportare da liriche e musiche magiche, sotto un cielo stellato.

 

Come mai ha scelto di tornare dal vivo?

È una piccola parentesi. È molto tempo che non faccio concerti e avevo voglia di esibirmi in luoghi d’arte e di prestigio. Con questi otto live cerco di prepararmi fisicamente e psicologicamente a festeggiare i miei 50 anni di carriera, il prossimo anno, con uno spettacolo molto più grande e strutturato.

Che cosa rappresentano questi concerti?

Un racconto di me. E un modo per incontrare il mio pubblico in luoghi dalla capienza non particolarmente elevata. Sono bomboniere per testare me e gli spettatori.

Quest’anno la versione italiana di Notre-Dame de Paris ha spento 20 candeline. Si aspettava questo risultato?

No, quando abbiamo cominciato non credevamo di poter aver successo. Il tipo di musica e di spettacolo era nuovo per l’epoca. Nessun produttore voleva farlo, poi c’è stata una persona che ha spinto per convincerne uno a investire sul progetto. E ora, a distanza di anni, vediamo le nuove generazioni che rinnovano lo spettro dello show. In alcune città si fanno spettacoli per le scuole. E so che, in certi istituti, si organizzano anche piccole recite con i pezzi dell’opera pop. Sono premi inaspettati, perché tutto Notre-Dame de Paris lo abbiamo creato e composto con sincerità e candore.

Ritroveremo i brani dell’opera pop anche in Cocciante canta Cocciante?

Io canterò tutto me, porterò sul palco il compositore e l’interprete.

Tra i suoi pezzi più celebri c’è Il treno

È inserito nel disco …E io canto, del 1979. È una canzone importante, molto amata dal pubblico. Negli album c’è sempre un singolo che viene apprezzato e rimane nel tempo. In Cocciante, del 1982, ce ne sono quattro: In bicicletta, Un buco nel cuore, Celeste nostalgia e Un nuovo amico.

Che mi dice del musical Le Petit Prince?

Ne sono molto fiero. Il regista mi ha fatto un complimento splendido dicendomi che è come se avessi preso un album e lo avessi immerso nel libro di Antoine de Saint-Exupéry. La difficoltà di quel progetto è stata la doppia lettura. Rischiava di essere qualcosa di infantile, invece il racconto è molto serio: l’autore, in modo allegorico, parla della guerra, dei suoi amici, della sua compagna. La musica doveva rispettare la parte bambinesca e, al contempo, profonda dell’argomento. Più che una favola è un trattato di psicologia. Spero di rimetterlo in scena a Parigi e portarlo - in francese - anche in Italia.

Perché è così fiero di quest’opera?

Ho rispettato le tonalità pastello dell’autore. Io amo i colori forti e l’eccesso quando è controllato, come tutta la mia produzione. Ed è rischioso perché si può risultare pacchiani, ma cerco di mantenere una certa sobrietà.

Che cosa rappresenta la dimensione del viaggio per un artista come lei?

Mi sposto molto per lavoro. Ma al viaggio fisico preferisco quello dentro di me. Il più importante è quello che faccio mentre canto. Non sarebbe possibile riuscirci da soli. C’è bisogno di due entità, l’artista e il pubblico, che si scontrano o si incontrano.

LUGLIO

19 Firenze - Piazza SS. Annunziata

21 Marostica (VI) - Piazza Castello

23 Bergamo - Arena Estiva

27 Pompei (NA) - Teatro Grande

31 Roma - Auditorium

 

AGOSTO

2 Diamante (CS) - Ruderi di Cirella

4 Matera - Cava del Sole

6 Ostuni (BR) - Foro Boario

Articolo tratto da La Freccia