In cover, il Parco archeologico di Paestum (SA)
A Paestum, dal 25 al 28 novembre, ritorna la Borsa mediterranea del turismo archeologico (Bmta). Per promuovere sempre di più un’idea di viaggio che emoziona, all’insegna della cultura e della sostenibilità. Una bella notizia per una manifestazione che conta 150 espositori da 20 Paesi, 100 tra conferenze e incontri, 500 tra moderatori e relatori, 40 buyer tra europei e nazionali. L’evento si può raggiungere anche comodamente con Trenitalia, con diritto a sconti del 30% e ingresso gratuito ai siti.
L’entusiasmo della ripresa si percepisce nelle parole di Ugo Picarelli, fondatore e direttore della Bmta: «La pandemia ha colpito duramente anche la cultura e il turismo, creando crisi e difficoltà, ma la 23esima edizione della Borsa è l’occasione per innovare con proposte esperienziali e sostenibili».
Se ripartenza deve essere, la cosa migliore per farlo è in una nuova sede, il Tabacchificio Cafasso. «Qui, all’inizio del ‘900, lavoravano 300 tabacchine operaie. È un luogo simbolo dell’evoluzione femminile al Sud ed è anche frutto di un recupero di archeologia industriale, grazie all’intuizione del sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, in completa sintonia con lo spirito della manifestazione».
Tabacchificio Cafasso, nuova location della Bmta
Per il 2021 si segnala anche un nuovo record: la presenza straordinaria di quasi tutte le regioni. «E poi c’è ArcheoIncoming», aggiunge Picarelli, un’occasione per porre al centro tour operator specializzati, che da sempre proponevano solo viaggi all’estero, ma ora, a causa della pandemia, promuovono soprattutto itinerari e mete in Italia, favorendo il turismo di prossimità. Al tempo stesso, partecipano anche come buyer nazionali per promuovere le destinazioni del Sud Italia al workshop con gli operatori europei selezionati dall’Enit».
La Borsa, nata nel 1998, conferma anche il tradizionale programma di conferenze e ArcheoIncontri: tante proposte per soddisfare la curiosità degli appassionati e favorire incontri di business. La sezione ArcheoLavoro, per esempio, offre ai giovani un orientamento per le scelte professionali e universitarie.
Mentre ArcheoExperience, con i Laboratori di archeologia sperimentale, consente di provare come si viveva anticamente e come venivano lavorati materiali come la selce, l’osso o l’argilla. «Un fiore all’occhiello dell’evento», sottolinea ancora Picarelli, «è ArcheoVirtual, mostra e workshop di archeologia virtuale che seleziona le migliori produzioni nel settore. Un tipo di iniziativa che riscuote sempre successo e che vogliamo riproporre anche nei musei campani lontani dai flussi turistici. Inoltre, il 26 novembre si svolge la prima Conferenza mediterranea sul turismo archeologico subacqueo, in occasione della quale viene presentata la candidatura dell’itinerario culturale europeo Mediterranean Underwater Cultural Heritage».
Il Parco archeologico di Velia (SA)
Un progetto che vuole collegare diversi siti sommersi in Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Egitto, Grecia, Israele e Turchia. La settima edizione dell’International Archaeological Discovery Award, il premio intitolato a Khaled al-Asaad, l’archeologo ucciso in Siria nel 2015, va a Mostafa Waziry, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità d’Egitto, per la scoperta di oltre 100 sarcofagi a Saqqara, a pochi chilometri dal Cairo.
Venire a Paestum vuol dire anche visitare il sito Unesco di una località tra le più affascinanti della Magna Grecia. C’è, infatti, un programma di visite guidate: tra le più interessanti quella all’interno del Tempio di Nettuno, con un percorso adatto anche ai disabili, e quella nell’area archeologica di Velia.
Inoltre, per i partecipanti, accesso gratuito al Parco archeologico di Paestum e Velia, alla Certosa di San Lorenzo di Padula e ai musei archeologici nazionali di Eboli e Pontecagnano. «Grazie a queste iniziative e al protocollo d’intesa con Aci per favorire il turismo sostenibile nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con auto elettriche, la Borsa consente di scoprire le bellezze del territorio rispettando l’ambiente».
Un itinerario cicloturistico nato dalla passione di Simona Ridolfi, cilentana doc e professoressa di scienze naturali al liceo. Nel 2014, dopo aver viaggiato in Italia e all’estero, decide di attraversare con la sua bici il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (SA). Nasce così La Via Silente, un percorso circolare di 600 chilometri, diviso in 15 tappe, curato da lei e da tanti giovani desiderosi di far conoscere un territorio autentico. Si parte da Castelnuovo Cilento, un borgo medievale con la Torre e le sculture di Guerino Galzerano, a poca distanza dalla stazione di Vallo Scalo Castelnuovo. Tra i paesi attraversati, Roscigno Vecchia, abitato da una sola persona, e Padula, con la sua meravigliosa Certosa. In un’assordante tranquillità, si toccano poi le punte del Monte Gelbison e del Cervati per arrivare sulla costa, che va da Sapri ad Agropoli. Alla fine del viaggio, ogni viandante conquista la Silentina, un passaporto che viene timbrato a ogni tappa.
Articolo tratto da La Freccia