In cover, piazza del Duomo, Acireale (CT) © photogolfer/AdobeStock

Un insolito e affascinante itinerario al femminile, per raccontare storie, scoprire luoghi e tracciare una mappa reale e ideale della Sicilia, seguendo le tracce di attrici, cantanti, danzatrici che da quest’isola hanno spiccato il volo, animate dalla passione per l’arte.

 

La Sicilia delle donne, a partire dall’8 marzo, offre un mese di appuntamenti virtuali con la creatività declinata al femminile. L’iniziativa, che unisce cultura e territorio, è promossa e ideata da Fulvia Toscano, direttrice artistica di NaxosLegge, festival delle narrazioni, della lettura e del libro, e da Marinella Fiume, curatrice del dizionario biografico Siciliane. Il testo, pubblicato nel 2006, contiene 333 profili femminili che hanno fatto la storia dell’isola, dal Medioevo ai nostri giorni, ma sono state ignorate o dimenticate dalla cultura ufficiale.

 

Per la prima edizione dell’evento, Toscano e Fiume hanno scelto come filo conduttore le donne in scena. Un modo per scovare e raccontare le tante artiste siciliane che hanno calcato i palcoscenici come musiciste, cantanti, attrici, scenografe, costumiste e ballerine.

IN VIAGGIO FRA CULTURA E TURISMO

«Vogliamo costruire un percorso alla scoperta di un territorio da valorizzare attraverso la forza e il coraggio di protagoniste che, in tempi e modi diversi, hanno fatto sentire la propria voce, alta e fiera». Storie da ricordare e condividere per un itinerario affascinante, all’insegna della cultura e del movimento. L’immagine simbolo della manifestazione, realizzata da Enrico Russo, è infatti una piccola imbarcazione – a forma triangolare come la Sicilia – guidata da una donna che navigando si fa largo nel mare azzurro. Emblema di un nuovo viaggio da intraprendere, anche controcorrente se necessario, per fare poi ritorno a casa.

 

L’invito è aperto a chiunque voglia scoprire il territorio. Il progetto mira infatti a disegnare una mappa reale e ideale dell’isola, anche in funzione della creazione del primo Itinerario delle strade del genio femminile di Sicilia, che diventerà un’offerta turistica appetibile e diversificata. 

Duomo di Catania © G. Lombardo/AdobeStock

SENTIERI AL FEMMINILE

Da Palermo a Messina, passando per Catania, Caltanissetta, Enna e Ragusa, grandi centri e piccoli borghi sono i protagonisti di questo viaggio nell’“altra metà” dell’isola. Luoghi che hanno dato i natali ad artiste di fascino e talento, o che le hanno accolte durante periodi brevi o lunghi della loro carriera.

 

A Castroreale (ME), il 10 gennaio 1890, è nata l’attrice Pina Menichelli, una delle prime dive del cinema muto. Minuta, algida, occhi chiari e sguardo ammaliante, ha una storia che pochi conoscono. «È una delle icone di questa edizione», raccontano le organizzatrici, «perché fu scelta da Luigi Pirandello come protagonista della trasposizione cinematografica del suo romanzo Si gira..., titolo divenuto poi Quaderni di Serafino Gubbio operatore. Una bellezza particolare e fuori dagli schemi, perfetta per il ruolo della protagonista Varia Nestoroff. Tanto che Pirandello ignorava le origini siciliane dell’attrice, credendo fosse russa o del Nord Europa».

 

Tra le donne simbolo di questo viaggio ci sono anche la prima pianista e cantante jazz italiana, la catanese Dora Musumeci, nata nel 1934 e da molti considerata la regina dello swing, corteggiata a Broadway ma poi caduta nell’oblio, e la prima cantautrice italiana Rosa Balistreri, nata a Licata (AG), che nei suoi brani portava avanti la voce del popolo. È nata nel 1880 a Catania Rosina Anselmi, artista ricca di espressione e spalla validissima di Angelo Musco, al fianco del quale emerse con le sue doti e la sua arte. Mentre Ida Carrara, di Bonorva in provincia di Sassari, è tra le interpreti di maggior rilievo del teatro italiano e della scuola catanese: con il marito Turi Ferro – di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita – diede vita a interpretazioni memorabili.

 

Il festival dà spazio anche alla riscoperta dei luoghi dove è vissuta un’artista fuori dagli schemi, sempre capace di sperimentare e stupire mescolando generi differenti, dal pop alla lirica, dal blues all’elettronica fino al jazz: Giuni Russo, cresciuta nel quartiere di Borgo Vecchio a Palermo. Originaria di Alcara Li Fusi (ME) è invece Jole Di Maria, cantante lirica dalla voce potente e particolare che si è esibita nei teatri più prestigiosi. Mentre è di Acireale Daniela Rocca, che ha vestito i panni della baronessa Rosalia Cefalù, moglie di Don Fefè, interpretato da Marcello Mastroianni, nel film Divorzio all’italiana di Pietro Germi, con cui ha avuto anche una turbolenta relazione.

 

E, ancora, tra le altre protagoniste di questo viaggio ci sono Tina Di Lorenzo, attrice teatrale vissuta a cavallo fra ‘800 e ‘900 a cui è stato intitolato nel 2011 il teatro comunale di Noto (SR), ed Elisa Contoli, erede di una famiglia di notabili bolognesi e in Sicilia per amore. Con il marito Angelo Di Dio ha diretto una compagnia di giro rimasta attiva fino alla prima metà del ‘900: a loro è dedicato il teatro di Calascibetta, in provincia di Enna. 

Cattedrale di Palermo © Kavalenkava/AdobeStock

AGORÀ VIRTUALI

L’8 marzo è prevista la presentazione di tutti gli eventi, in programma dal 9 al 31 in streaming o in presenza, a seconda dell’evolversi della situazione sanitaria. Gli appuntamenti si possono seguire sulla pagina facebook della manifestazione, già animata da numerosi contributi di donne e uomini che apprezzano il progetto.

 

Sarà un festival diffuso nei territori dove le artiste sono nate e vissute o dove hanno esplicato il loro straordinario talento. Una grande novità riguarda le modalità di partecipazione e il coinvolgimento di istituzioni, comuni, scuole, enti, fondazioni, associazioni o singoli studiosi e appassionati di questi luoghi, chiamati a prendere parte agli eventi e a diffonderli attraverso i canali social.

 

Una partecipazione dal basso estesa in quasi tutte le province dell’isola. Così i territori potranno raccontarsi attraverso le persone, per creare un nuovo modo di leggere la Sicilia, dando vita una vera e propria mappatura regionale che sarà implementata nel tempo, per continuare a tramandare l’opera di queste donne.

 

«Solo grazie alle loro voci e alle loro storie sarà possibile ricostruire antichi sentieri e renderli nuovamente attraversabili. Viaggiare in Sicilia sulle tracce delle donne attraverso una geografia reale e al tempo stesso immaginaria», concludono Toscano e Fiume. «Desideriamo seguire le orme che queste donne hanno percorso e dare risalto a figure oscurate da una storiografia spesso troppo maschilista. Speriamo così di lasciare un segno del loro passaggio, magari cercando anche di far intitolare una piazza o una strada a queste protagoniste spesso dimenticate».   

Articolo tratto da La Freccia