Il quartiere San Lorenzo nasce alla fine dell’800 come rione operaio di Roma, prospera poi come quartiere artigiano (legato alla lavorazione del marmo per la vicinanza del Cimitero del Verano) e oggi è animato dagli studenti (qui c’è l’Università Sapienza, la più grande d’Europa) e soprattutto dalla movida notturna, articolata su decine di locali e numerose pizzerie storiche, dove ancora si mangia con meno di 15 euro a testa.

Percorrete i sampietrini di via dei Volsci (la toponomastica qui è dedicata agli antichi popoli italici), osservate le case di ringhiera e gli atelier, che oggi si vendono a prezzi quasi proibitivi, oppure affacciatevi sull’oasi dei campi sportivi dei Cavalieri di Colombo, miracolosamente scampati alla speculazione. Come il resto di Roma, anche San Lorenzo è quasi tutta di tufo, ricavato dalle ceneri vulcaniche dei Colli Albani successivamente tagliate in blocchetti e lavorate. Il quartiere è assediato dalle auto, ma possiede cortili e scorci notevoli in cui si salvano frammenti di ecosistemi e di memoria, come quella legata al bombardamento alleato del 1943, l’unica volta che si osò toccare la Città Eterna.