Due dorsali parallele comprese fra Piemonte e Liguria in cui, fin dal nome, la pianura non viene presa in considerazione. Langhe, infatti, significa terreno di collina dai crinali allungati. Nei pomeriggi brevi d’inverno, quando le ombre si allungano, andar per Langhe significa muoversi lungo strade strette che seguono esattamente i crinali delle colline e permettono di percepire il paesaggio in tutto il suo rilievo plastico. Oggi sono in molti a esplorare questo territorio, ma fino a qualche anno fa questa era la regione dell’isolamento. Poi sono arrivati i turisti nordeuropei, prima ancora degli italiani, e in poco tempo i castelli della zona sono diventati famosi e le chiese parrocchiali hanno accolto inaspettati visitatori, non necessariamente fedeli. Infine, la viticoltura con gli ottimi Dolcetto, Barbera, Barolo, Nebbiolo e Barbaresco e le coltivazioni di pregio hanno fatto delle Langhe un piccolo paradiso enogastronomico in uno scenario unico. Qui si può pellegrinare da un’enoteca all’altra e tagliare a piedi i pendii alla ricerca della tonda gentile, la migliore nocciola di queste parti, sgusciarla e mangiarla fresca: un frammento dell’Italia di collina.
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