In passato l’arco alpino era la barriera naturale più impervia d’Europa ma, nello stesso tempo, la più affrontata. Tito Livio narra che nel 218 a.C. Annibale varcò le Alpi non solo con 90mila uomini e 12mila cavalli, ma, addirittura, con 37 elefanti. Faceva forse caldo allora, per cause naturali, ma oggi la situazione sembra peggiorata. Il ghiacciaio più importante d’Italia, la Vedretta del Mandrone all’Adamello (TN), nel XIX secolo misurava circa tremila ettari ed era sostanzialmente intatto. Poi siamo passati ai 1.800 ettari del 2003 fino ai 1.500 del 2007 e ai mille attuali. Un tasso di arretramento fra cinque e 20 metri all’anno, un dato terribile. La temperatura dell’atmosfera si sta surriscaldando e se si ritira il ghiacciaio più vasto delle Alpi italiane, anche gli altri non possono stare tanto meglio. Inoltre, la Vedretta sta diventando nera per via dei detriti, che diventano predominanti rispetto al ghiaccio, ma anche a causa delle polveri inquinanti sparse nell’atmosfera. I ghiacciai sono parte fondamentale della grande bellezza italiana, permettono riflessione e solitudine, attirano turisti: conviene a tutti difenderli, prima che sia troppo tardi.