In cover, Monte Lussari © Ulderica Da Pozzo

Quello del Cammino Celeste è uno dei percorsi a piedi che è doveroso definire storico: non solo perché è stato creato nel 2006, agli albori del movimento dei cammini in Italia, ma anche perché ripercorre le vicende di una regione di frontiera fondamentale come il Friuli-Venezia Giulia, con il suo ricco passato che parte da Aquileia (UD), dove ha inizio il tracciato, fino a raggiungere la spettacolare veduta dal Monte Lussari.

 

L’affaccio mozzafiato sulle Alpi Giulie è un traguardo che si conquista con merito a quota 1.780 metri, dopo aver terminato un’appassionante direttrice sud-nord che attraversa longitudinalmente la regione. In omaggio a questo percorso, nasce Nei suoni dei luoghi - Musica e storie lungo il Cammino Celeste, che dal 2 al 10 luglio punteggia di incontri questo magnifico itinerario animandolo con i racconti dei grandi narratori del nord-est d’Italia.

E così, nei nove giorni impiegati per completare questi 220 chilometri di cammino, lambendo la Slovenia e l’Austria, s’incontrano concerti, eventi e dialoghi, in un variegato cartellone orchestrato dall’Associazione Progetto Musica di Udine, sotto la direzione artistica della violinista e camminatrice friulana Valentina Danelon.

 

«Nella prospettiva di una valorizzazione del nostro paesaggio, naturalistico e umano, abbiamo pensato a un progetto in cui la musica diventi una colonna sonora capace di unire gli aspetti peculiari del territorio – lingue e tradizioni, arte e storia – in un contesto turistico slow ed ecosostenibile», ha detto Loris Celetto, direttore generale dell’associazione, presentando il cammino-evento.

Aiello del Friuli (UD)

Aiello del Friuli (UD) © Ulderica Da Pozzo

EVENTI E MUSICA NELLA NATURA

A dar voce agli incontri, ai dialoghi e ai concerti figure culturali di grande rilievo, a fargli da sfondo le scenografie naturali degli incantevoli territori che accolgono anche altri festival musicali: oltre a Nei suoni dei luoghi a sud, ci sono Mittelfest e Folkest al centro e Carniarmonie nel tratto settentrionale, in un’ideale staffetta unificante nel nome del Friuli.

 

A percorrere integralmente il cammino, oltre a chi scrive e alla direttrice artistica Danelon, anche tanti camminatori appassionati, scrittori e musicisti, che partecipano proprio per animare gli eventi incastonati nei paesaggi del Cammino Celeste. Il 2 luglio, nella prima giornata in cui si tocca Aquileia, Aiello del Friuli e Cormons, i protagonisti sono gli stessi creatori del percorso.

Alla prima tappa ci accoglie Andrea Bellavite che, con la sua profonda competenza storica e territoriale, incardina il percorso – anche noto come Iter Aquileiense – nel suo significato di itinerario di pace, portatore di armonia tra i popoli: «Sono ben 42 le diocesi e nove gli Stati che afferiscono alla matrice aquileiense. Non dimentichiamo che la colonizzazione romana partì proprio da qui e che, secondo la leggenda, questo fu il luogo dove sbarcò San Marco da Alessandria d’Egitto per intraprendere l’evangelizzazione della Laguna», racconta.

 

L’eredità inclusiva di questo territorio si rispecchia anche nella volontà di rivitalizzare le aree percorse, «valorizzando la presenza delle persone più fragili e “antiche” della nostra terra, gli anziani, affinché possano raccontare loro stessi la storia dei luoghi attraversati, nell’incontro con i pellegrini viandanti», conclude Bellavite, parlando anche come sindaco di Aiello.

Aquileia (UD)

Aquileia (UD) © Ulderica Da Pozzo

TRACCIATO CON I COLORI DEL CIELO

Proprio in questo comune s’incontra poi Aurelio Pantanali, un altro creatore del Cammino Celeste e presidente del Circolo culturale Navarca, che dell’Iter è stato culla. Pantanali ci porta alla scoperta delle meridiane, giacché questo paesino ne conta un numero straordinario, circa 120, di cui le prime 20 create da Pantanali stesso, da sempre appassionato alla costruzione di orologi solari. «Come presidente del Navarca, mi sono sempre adoperato per organizzare iniziative culturali. Nel novembre 2005 invitai tre friulani doc che avevano appena compiuto il Cammino di Santiago, per raccontare la loro esperienza».

 

Tra questi Bellavite e Tiziana Perini, considerata la poetessa del Celeste. Da quella serata, nacque l’idea di disegnare il tracciato di un percorso che portasse in sé il colore «del cielo sul Monte Lussari e del manto della Madonna», ponendo attenzione a luoghi del Friuli poco conosciuti persino dai suoi stessi abitanti.

 

«Lo battezzammo nel 2006, con una quarantina di pellegrini e, percorrendolo con loro, decisi di lasciare alcuni segni visibili lungo la via, nelle quattro meridiane e nei quattro monumenti dei pellegrini, posizionati nei punti più significativi del Cammino: al santuario di Barbana e a quello di Castelmonte, a Camporosso e al santuario del Monte Lussari», continua Pantanali.

Laguna di Grado (GO)

Laguna di Grado (GO) © Ulderica Da Pozzo

VIGNETI, BOSCHI E PURA ROCCIA

Si toccano, dunque, i luoghi sacri più importanti della regione, perché il Cammino Celeste è prima di tutto un pellegrinaggio, perfezionato negli anni grazie a un dettagliato corredo segnaletico che rende il camminatore autonomo nel percorrerlo sia in senso ascendente che inverso, cioè dal monte al mare.

 

L’Iter Aquileiense ha poi alcuni speciali motivi di interesse, come spiega ancora Pantanali: «Sin dal suo partire dal mare appare come un cammino unico, capace di attraversare tutti i paesaggi della regione, digradando nella pianura orientale friulana, percorrendo i vigneti del Collio, entrando poi, dopo Cividale, nei boschi pedemontani per raggiungere il Parco naturale delle Prealpi Giulie e, infine, svettare sull’immensità di pura roccia del Monte Lussari. Non esiste un altro cammino che inizi in barca e termini, per chi voglia ridiscenderne la cima in modo più agevole, in ovovia».

 

La guida di questo itinerario, pubblicata da Ediciclo editore, esce nel 2012 con la collaborazione dei principali animatori di questo percorso, creatori dell’Associazione Iter Aquileiense che si prende cura costante della manutenzione dei sentieri. «Non possiamo non citare Giuseppe Poiana, nostro presidente e camminatore doc, insieme a Paolo Zuliani, Marco Bregant, Renato Valentinuzzi, Mario Bressan e tanti altri, italiani e sloveni».

Cividale del Friuli (UD)

Cividale del Friuli (UD) © Ulderica Da Pozzo

DIECI TAPPE DI STERRATO

Per chi volesse affrontare il percorso, in qualsiasi momento dell’anno, si consiglia di suddividerlo in dieci tappe con una media di 20-22 chilometri al giorno. Non sembrano tanti, ma non è un tracciato da prendere sotto gamba, visto che è composto per l’80% da sterrate e sentieri e prevede seimila metri di dislivello in salita e tremila in discesa.

 

Tanti i motivi storici, naturalistici e artistici per cui intraprendere il Cammino Celeste: dalle sorgenti del fiume Natisone, con il suo paesaggio lunare, alle sorgenti del Torre, dai paesaggi della Val Resia a quelli della Val Saisera, dall’osservatorio faunistico di Casera Nischiuarch, a quota 1.182 metri, alla spettacolare posizione del Rifugio dell’Associazione nazionale alpini, a 1.468 metri.

Senza dimenticare i monumenti di eccezionale interesse, come la basilica paleocristiana di Grado (nel prologo) e la Laguna, Aquileia (romana e cristiana), le chiese di San Nicolò e di Sant’Andrea a Ruda, il centro storico di Cormons, il castello di Trussio e l’area di Collio, con i suoi vini bianchi a Scriò e dintorni, Centa e il Castello di Albana, il monumento Ara Pacis Mundi sul colle di Medea, in onore ai caduti di tutte le guerre, e la Sella di Somdogna, altro luogo della memoria bellica.

 

Da non perdere anche la chiesetta di San Pietro di Chiazzacco, il santuario di Castelmonte, la magnifica Cividale, il leone della fontana di Masarolis, la chiesa di Sant’Anna a Sella Carnizza, la Via Crucis a Prato di Resia, la chiesa di San Bartolomeo Apostolo a Chiusaforte, il Museo del territorio a Dogna, le chiese di Camporosso e la Colonna dell’Angelo, lungo la strada per Tarvisio.

Castelmonte (UD)

Castelmonte (UD) © Ulderica Da Pozzo

PASSI LENTI TRA SUONI E PAROLE

Oltre a questi luoghi imperdibili e alle sue bellezze lungo la via, durante l’evento Nei suoni dei luoghi - Musica e storie lungo il Cammino Celeste si possono conoscere anche gli storici Renato Camurri, Angelo Floramo e Romano Vecchiet, gli scrittori Mauro Daltin e Alessandro Venier, il farmacista-erborista Franco Fornasaro, i musicisti Mauro Ottolini, Sebastiano Mesaglio, Saria Convertino, Andrea Rucli, Hersi Matmuja, Ilaria Fantin e il Gruppo Folkloristico Val Resia.

 

«Dopo averlo a lungo sognato, ecco finalmente realizzato un progetto capace di rappresentare il senso di una grande sinergia», ci ha confessato Danelon, ai nastri di partenza del cammino-evento. «L’idea di congiungere le passioni per la musica e la natura, a passo lento su quest’amata terra, sul filo di una narrazione di suoni e parole che metta in luce i suoi aspetti speciali grazie ai numerosi incontri lungo la via, ha avuto immediatamente il sostegno e la fiducia di tutte le istituzioni e gli artisti coinvolti. Segno che il Friuli, pur nella sua variegata ricchezza, ha un unico cuore».

Articolo tratto da La Freccia