In cover, la scala infiorata di Caltagirone (CT) (2021) © Andrea Annaloro
Sulla monumentale scalinata di Santa Maria del Monte, a Caltagirone (CT), si innalza il profilo di Danti Alighieri: un variopinto ritratto composto da 1.400 gerani e 200 piante di bosso. Questa è la primissima delle infiorate 2021 che, tra maggio e giugno, trasformano interi centri d’Italia in opere d’arte a cielo aperto. Tappeti di fiori imitati in tutto il mondo che rimandano alle tradizioni più antiche, tra cultura e religione, come il saluto alla primavera o la corale festa del Corpus Domini, la domenica che cade a 60 giorni dalla Pasqua.
Nel 2021 le infiorate di Caltagirone, Noto (SR) e Genzano di Roma (RM) hanno deciso di festeggiare il 700esimo anniversario dalla morte del Sommo Poeta, mentre Spello (PG) celebra l’antica tradizione solo con un evento simbolico. Nel rispetto delle restrizioni dovute al Covid-19, infatti, quest’anno le manifestazioni confinano i percorsi, riducono i bozzetti o realizzano iniziative in diretta streaming.
LA SCALINATA DI DANTE
A 68 chilometri da Catania, tra i Monti Iblei ed Erei, la città di Caltagirone è famosa per le ceramiche e le sue origini preistoriche. Le tracce della sua storia millenaria impreziosiscono percorsi e itinerari turistici fondati su un patrimonio archeologico, artistico e architettonico tra i più rilevanti del Mediterraneo. Qui, all’arrivo della bella stagione, si possono ammirare migliaia di vasi con piante e fiori dalle diverse sfumature sulla scala di Santa Maria del Monte – 142 gradini decorati con mattonelle in maiolica – in omaggio alla Madonna di Conadomini, compatrona della città. Fino al 31 maggio la salita viene abbellita da un grandioso disegno.
Quest’anno la scala infiorata è stata allestita il 25 marzo e rientra nel calendario di eventi in streaming, promossi dall’amministrazione comunale, per le celebrazioni del 700esimo anniversario dalla morte di Dante. «Crediamo che aver disegnato il volto del Sommo Poeta con i fiori sia un modo efficace per rendergli omaggio. E siamo fiduciosi che l’evento sarà capace di catalizzare grande interesse sulla nostra città», sottolinea il sindaco Gino Ioppolo.
L’infiorata simbolica di Noto (SR) (2020) © Ufficio stampa e comunicazione Comune di Noto
NOTO SI COPRE DI PETALI
Scrigno del Barocco a 40 chilometri da Siracusa, l’incantevole Noto vanta la sua tradizionale infiorata dal 1970. Si svolge intorno alla terza domenica di maggio, quest’anno dal 14 al 16, e non è così legata alla religione se non per qualche riferimento al mese della Madonna. È l’evento più importante per la città, un vero appuntamento culturale, storico e artistico che negli ultimi anni si è ispirato anche a terre lontane come il Giappone (2013), la Russia (2014), la Catalogna (2015) e la Cina (2018).
Nel 2020, in piena emergenza sanitaria, l’amministrazione comunale ha voluto realizzare un’infiorata dal titolo La bellezza è più forte della paura, un messaggio di speranza e resilienza. Un solo bozzetto, con un grande albero della vita e quattro enormi petali che raccontano gli abbracci sottratti e i sorrisi strozzati. Per il 2021 si fa riferimento ai famosi versi dell’Inferno: «E quindi uscimmo a riveder le stelle». Un’iniezione di fiducia per il futuro oltre che un omaggio ad Alighieri.
L’edizione è rivisitata in linea con le restrizioni sanitarie e nel massimo rispetto delle regole per contrastare la diffusione del Covid-19. Per questo i bozzetti lungo via Nicolaci, la più suggestiva del paese, non saranno 16 ma probabilmente solo otto. Un tappeto fiorito di dimensioni ridotte ma sempre realizzato solo con materiale naturale: la torba per i tratti più scuri e i petali per creare le sfumature più variopinte dell’opera che ricopre la strada barocca.
Infiorata di Genzano di Roma (2019) © Vibes Art/Comune di Genzano di Roma
GIUGNO IN FIORE A GENZANO
Nel caratteristico borgo di Genzano di Roma, a pochi chilometri dalla Capitale, la prima infiorata risale al 1778. Negli anni veniva allestito un tappeto di oltre 1.800 m2 di mosaici fatti con i petali per coprire i 250 metri tra piazza IV Novembre, sede del Palazzo comunale, e la scalinata della Chiesa di Santa Maria della Cima. Anche qui, a causa delle restrizioni sanitarie, la 243esima edizione in programma il 5 e 6 giugno assume carattere simbolico con la realizzazione di quattro tappeti infiorati sulla Scalinata di via Italo Belardi e uno in prossimità della parrocchia dei Landi, per non interrompere la tradizione.
La Rinascita - E quindi uscimmo a riveder le stelle è il tema scelto per i bozzetti. Di nuovo un omaggio a Dante con l’intento di rappresentare, grazie ai colori, ai profumi e alla sapiente arte dei maestri infioratori, tutte le emozioni vissute in questo anno di pandemia, ma al tempo stesso la voglia di vivere, ricostruire e tornare alla normalità.
Oltre ai tappeti di petali saranno realizzati anche sei quadri con fiori marmorizzati, una specifica tecnica di conservazione, per l’evento Giugno in fiore di sabato 12 e domenica 13. Indiscusso protagonista delle composizioni è il garofano, insieme a un lungo elenco di altre specie: petali, foglie, terre e cortecce dalle infinite sfumature sono la tavolozza per una raffigurazione il più possibile fedele a ciò che si intende riprodurre sulla variopinta opera che ricopre la via centrale, dalle forme geometriche alle figure umane, dagli oggetti agli animali.
Una delle opere dell’infiorata di Spello (2017) © Ufficio stampa Infiorate di Spello
L’ANTICA TRADIZIONE DI SPELLO
Paese incantato vicino Perugia, Spello aspetta le prossime diposizioni governative per accogliere al meglio i turisti. Le testimonianze delle infiorate nella città umbra hanno origini antiche: una prima, documentata nei registri contabili della Collegiata di Santa Maria Maggiore, risale al 1602, la seconda invece è registrata nell’archivio del Comune, in occasione della visita del vescovo Ignazio Cadolini il 19 ottobre 1831, mentre ai primi del ‘900 Benvenuto Crispoldi, pittore e sindaco di Spello, raffigurò in un suo dipinto il passaggio della processione del Corpus Domini sull’infiorata.
In poco tempo prese piede in città la composizione artistica del tappeto fiorito che trasformò la festa religiosa in un’occasione gioiosa in cui infioratori sempre più esperti potevano confrontare il proprio talento ed essere premiati per abilità tecnica, precisione e creatività. Alla vigilia del Corpus Domini, le strade interessate dal percorso della processione vengono chiuse al traffico. I lavori vengono eseguiti durante la notte e alle otto del mattino le strade sono tutte ricoperte da un lungo tappeto policromo e profumato. Dopo la Processione, le preziose opere fatte di petali possono essere calpestate e la loro effimera gloria arriva al suo naturale epilogo.
Ma i due chilometri di tappeti, di 17 m2 l'uno, e di quadri, di 70 m2, che tradizionalmente ricoprivano il centro storico si rivedranno solo nel 2022, mentre quest’anno è in programma un solo evento live simbolico durante la celebrazione eucaristica, il 6 giugno. Sui canali social dell’infiorata di Spello, studenti e appassionati dialogheranno in diretta streaming con gli artisti per comprendere le tecniche con cui vengono realizzati questi capolavori profumati.
Articolo tratto da La Freccia