In cover, Carlo Cracco © Amazon Studios

Diego Abatantuono, Fabio De Luigi, Pierfrancesco Favino, Sabrina Ferilli, Luciana Littizzetto e Valerio Mastandrea. Non è il cast di una commedia da grande schermo, ma quello del nuovo food travelogue targato Amazon Prime VideoDinner Club. I sei attori accompagnati dallo chef stellato Carlo Cracco partono per un viaggio che ha un solo obiettivo: scoprire se siamo in grado di assaporare davvero il cibo e se è ancora possibile condividere la buona tavola in compagnia.

 

Il format mixa la cultura culinaria italiana con la scoperta di luoghi e personaggi del Paese. Le sole caratteristiche richieste sono quelle di amare gli spostamenti, la convivialità e, ovviamente, il cibo. In ogni episodio si va a scovare una destinazione originale, attraversandola a bordo di un mezzo di trasporto sempre differente.

 

Una volta tornato a casa, ogni viaggiatore deve mostrare quanto ha appreso preparando una cena per gli altri membri del Dinner Club con ingredienti e tecniche scoperti durante la visita. E qui parte la sfida in perfetto Cracco style. Ne parliamo proprio con la star del food, pronto a un ruolo inedito dopo il successo di MasterChef.

Cosa differenzia Dinner Club dagli altri programmi tv dedicati alla cucina?

Innanzitutto, non è un programma di cucina.

 

E come lo definiresti, allora?

Un viaggio il cui filo conduttore è il food, ma che ha all’interno storie, paesaggi, territori.

 

Da dove nasce l’idea del format?

Dalla mia voglia di esplorare un lato del cibo che, spesso, non viene mostrato. Entriamo nelle case delle persone e quindi il racconto si fa più completo. È un programma che ha un’identità forte e, allo stesso tempo, mette al centro il viaggio. Con Dinner Club approfondiamo tutto quello che offre un territorio.

 

Che Italia hai trovato?

Un Paese stupendo che, forse, non abbiamo mai visto prima. Cerchiamo di mostrare le persone, i prodotti, chi li fa e come sono, senza un canovaccio da seguire, lasciandoci guidare da ciò che ogni luogo può rivelare e ispirare.

 

I piatti che ti sono rimasti nel cuore?

I culurgiones sardi, le polpette assaggiate in Sicilia, una torta particolare scoperta in Basilicata. Ce ne sono tantissimi, non li ricordo tutti.

 

Un aggettivo per ognuno dei tuoi compagni di avventura?

Ferilli è dirompente, Mastandrea timoroso, De Luigi il più inaspettato. Abatantuono ha tirato fuori la sua dolcezza, mentre Littizzetto è stata, ovviamente, polemica, mettendo sempre in dubbio tutto. Poi c’è Favino, che ha davvero una fantastica capacità di adattamento.

 

Quindi hai conosciuto un po’ meglio questi attori italiani…

Sì, qualcuno lo avevo già incontrato, ma in questo caso ho avuto il privilegio di trascorrere tanti giorni insieme a loro. Lo spirito del viaggio è quello di lasciarsi un po’ andare, scoprire quello che succede e confrontare le proprie esperienze.

Articolo tratto da La Freccia