La mobilità degli italiani fatica a cambiare e continua ad abbracciare modalità di trasporto non sostenibili. E’ una fotografia con molte ombre quella scattata dal 20°Rapporto Audimob sulla mobilità degli italiani a cura di Isfort, l’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti, presentato oggi a Roma alla sede del CNEL. Secondo il report, a cui hanno partecipato anche il Gruppo FS, Istat e la Struttura Tecnica di Missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gli italiani si muovono di meno che in passato con gli spostamenti calati dell’11,7% negli ultimi 20 anni e non rinunciano all’automobile privata, spesso vetusta e sempre più inquinante. Il numero di autovetture su strada, infatti, ha superato i 40 milioni, con un incremento dell'1% rispetto al 2021 e del 19% negli ultimi 20 anni.

 

Il costo del passaggio all’elettrico è ancora elevato, come evidenziato dal rapporto che si è avvalso del supporto scientifico delle associazioni Agens e Asstra e nonostante il numero quasi quadruplicato rispetto al 2019 delle colonnine di ricarica, il Paese continua a preferire il vecchio motore a combustione.

 

E il trasporto pubblico locale? Anche in questo caso, nonostante l’impegno delle aziende di trasporto nel rinnovo e ammodernamento della flotta, i risultati scarseggiano. E a pesare sui dati modesti del settore c’è anche l’inverno demografico dell’Italia, con sempre meno giovani studenti abituali frequentatori di mezzi di trasporto locale. 

 

Per quel che riguarda il trasporto ferroviario, come sottolineato nel suo intervento da Mario Tartaglia, Responsabile del FS Research Centre del Gruppo FS il report segnala che “Il numero dei passeggeri trasportati dai nostri treni è in crescita, in particolare nella media e lunga percorrenza. Tuttavia - ha aggiunto Tartaglia - la mobilità rimane sbilanciata a favore di mezzi di trasporto meno sostenibili. Oltre a conoscere il presente è necessario stimare cosa può accadere nel futuro: per questo FS Research Centre e Isfort hanno collaborato per implementare un modello nazionale di trasporto multimodale in grado di prevedere la domanda di mobilità degli italiani simulando scenari futuri e supportare così i decision maker nella pianificazione di un sistema dei trasporti sempre più efficiente e sostenibile". 

Foto Convegno Audimob 2023

A proposito delle previsioni, infatti, il report evidenzia un ulteriore calo intorno al 3% dei volumi di spostamenti in generale in confronto al dato pre-Covid. Anche su questo andamento inciderà il calo demografico del Paese. Le variazioni più profonde si rifletteranno a livello regionale con valori negativi di oltre 10 punti soprattutto nelle regioni del sud e isole. Un dato positivo si registra solo per l’Emilia-Romagna (+0,8). Per quel che riguarda il TPL e il trasporto collettivo nelle regioni del Sud mediamente gli studenti utenti del TPL si abbatteranno del 4,8% in Italia, con punte del 14% nelle regioni del Sud

 

E la fotografia italiana se confrontata con quella estera è ancora più problematica: il tasso di motorizzazione della penisola, passato dalle 58,8 auto del 2002 alle 68,1 del 2022, è di 10 punti superiore rispetto a quello di Francia e Germania e di 15 punti superiore rispetto alla Spagna. Male anche la vecchiaia del parco auto che in Italia nel 60% dei casi ha più di 10 anni, mentre in Germania o Francia questo dato si ferma attorno al 40%.