Fare squadra per promuovere città sempre più sostenibili e basate su una mobilità integrata e a basso impatto ambientale. È con questo obbiettivo che il Gruppo FS è diventato socio fondatore della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della sostenibilità, nata proprio per mettere a fattore comune le migliori soluzioni e idee per lo sviluppo sostenibile dei territori, a partire da quello veneziano.

La partnership tra la Fondazione e il Gruppo FS si inquadra nel preciso obiettivo di attuare iniziative concrete nell’ambito della decarbonizzazione dei trasporti e di promuovere la circolarità e il riciclo nella città di Venezia. Proprio sulla sostenibilità punta infatti l’azione del Gruppo FS con il suo Piano Industriale 2022-31. L’obiettivo del Gruppo guidato da Luigi Ferraris, infatti, punta a raggiungere la carbon neutrality entro il 2040, dieci anni prima di quanto previsto in precedenza. Per farlo il Gruppo ha lanciato un piano d’azione su più livelli che interessa una mobilità passeggeri e merci sempre più integrata e sostenibile, infrastrutture integrate e resilienti, e programmi di circolarità nei progetti di rigenerazione urbana che prevedono il riutilizzo green di aree dismesse, attraverso la creazione di zone ciclopedonali, spazi verdi, luoghi di aggregazione e infrastrutture per la mobilità sostenibile.

Per il Gruppo FS, business e sostenibilità, dunque, viaggiano di pari passo, come testimonia anche l’impegno a contribuire alla transizione ecologica attraverso un piano per l’autoproduzione energetica da fonti rinnovabili che, con un investimento di 1,6 miliardi, accrescerà di circa il 10% la potenza complessiva degli impianti fotovoltaici installati oggi in Italia e soddisferà almeno il 40% del fabbisogno di energia elettrica di Ferrovie dello Stato.

Rendering Stazione Venezia Mestre

Sul tema energetico, inoltre, l’accordo tra FS e la Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, dedica particolare attenzione all’Idrogeno, mirando allo sviluppo della filiera del nuovo carburante green, per cui Venezia può diventare luogo di sperimentazione per le nuove future applicazioni. 

“Sinergie con il territorio e le amministrazioni locali, progettazione condivisa con porto e aeroporto, condivisione di obiettivi che possano contribuire al raggiungimento della neutralità carbonica dei trasporti sul territorio sono solo alcuni degli elementi chiave che la Fondazione vuole raggiungere assieme a Ferrovie dello Stato Italiane”, ha sottolineato Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità. “Venezia e il Veneto possono essere il luogo chiave per lo sviluppo di sistemi innovativi di trasporto che possano consegnare all’Italia e al mondo un nuovo modello di mobilità sostenibile che sia pienamente rispettoso dell’ambiente e capace di proporre soluzioni integrate per assicurare collegamenti adeguati alle necessità di trasporto di cittadini e visitatori di oggi e di domani”.

E proprio in Veneto, infatti, Ferrovie dello Stato, sempre con il suo Piano Industriale 2022-31 ha programmato per i prossimi anni importanti investimenti per oltre 11 miliardi di euro destinati, tra l’altro, ad opere infrastrutturali tra cui la linea ad alta velocità e alta capacità Verona-Vicenza-Padova e il collegamento con l’aeroporto Marco Polo di Venezia, pronto per il 2026, in tempo per l’importante appuntamento delle Olimpiadi Invernali. Il progetto permetterà di sviluppare la piena intermodalità tra la rete ferroviaria e il terzo scalo intercontinentale italiano di Venezia. Inoltre, sono previsti importanti interventi sulla tratta Verona Brennero del valore di circa 3 miliardi di euro e di potenziamento tecnologico sul nodo di Verona di circa 1 miliardo. A questi i aggiungono il restyling della stazione di Venezia Mestre, che diventerà un vero “Hub di riconnessione urbana” e l’elettrificazione del bacino veneto.