Red carpet, anteprime esclusive e riflettori accesi. Ma la formula del lato mondano del cinema può essere rovesciata in favore del suo valore sociale e prevedere un red carpet senza tappeto rosso, un’anteprima inclusiva e protagonisti che, solitamente, passano inosservati.

 

È quello che fa la proiezione del film Chloe e Theo, organizzata dalla società di distribuzione di prodotti audiovisivi Invisible Carpet in collaborazione con Grandi Stazioni Retail (Gruppo FS Italiane), che trasforma 100 persone senza dimora in spettatori d’eccezione.

 

Le stazioni di Milano, Roma e Napoli, alle 21, apriranno le porte a quelli che di solito rimangono sulla soglia: i maxi ledwall e le poltrone, appositamente sistemate, faranno vivere l’esperienza immersiva del grande schermo a una platea di homeless coinvolti grazie alla Fondazione Progetto Arca Onlus che si occupa di accoglienza e sostegno alle fasce fragili della popolazione.

«Abbiamo scelto di appoggiare quest’iniziativa consapevoli di contribuire, nel nostro piccolo, a una giusta causa. Coniugare arte e impegno sociale ci sembra una via nuova e proficua per aziende come la nostra che si pongono», ha dichiarato Grandi Stazioni Retail che ha evidenziato come «questo film ci aiuti a comprendere quanto basti poco per restituire la speranza e accendere un sorriso».

 

Il titolo scelto da Invisible Carpet - che proietta i film in anteprima in luoghi come case di riposo, istituti penitenziari, istituti per la cura delle dipendenze, quartieri difficili - è Chloe e Theo che vede nel cast Dakota Johnson, il premio Oscar Mira Sorvino e Theo Ikummaq a cui s’ispira la storia. 

Nella realtà Theo è un anziano della comunità Inuit dell’Antartico canadese. Nel 2006, ospite di una figura in vista animata da spirito filantropico, ha fatto il giro delle feste di Los Angeles per parlare del cambiamento climatico che sta sciogliendo i ghiacciai e rischia di far scomparire il suo popolo. 

Nella trasposizione cinematografica Theo sbarca a New York e, insieme a una ragazza senzatetto e ai suoi amici, si mette alla ricerca degli "anziani del Sud" per presentare le istanze dela sua terra minacciata. La singolare banda costituita da individui che vivono ai margini – del mondo, come nel caso dell’eschimese Theo, o della società, come nel caso dell’ex tossica Chloe – si spinge fin dentro i palazzi dell'Onu.

Un invito alla cura del pianeta e dell’altro, all’aiuto reciproco e alla resistenza tenace. Un messaggio di speranza capace di attraversare lo schermo e diventare concreto. Almeno per una notte.