Foto copertina © Tony Testa

Tassare le emissioni di anidride carbonica per fermare il riscaldamento globale. È questa la proposta di Stop Global Warming, l’iniziativa dei cittadini europei (ICE) nata da un’idea di Marco Cappato (tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e fondatore del movimento di cittadini europei sullo sviluppo sostenibile Eumans), ed esperti come Alberto Majocchi (professore emerito di Scienza delle Finanze all’Università di Pavia) e Monica Frassoni (co-presidente del Partito Verde Europeo) che chiede alla Commissione UE di adottare una normativa per disincentivare il consumo dei combustibili fossili e favorire l’uso di energie rinnovabili.

 

L’obiettivo è contrastare i cambiamenti climatici e limitare l’aumento della temperatura terrestre. A sostenere la raccolta firme, che deve raggiungere quota un milione, ci sono decine di vip che si schierano in suo favore a colpi di post e video sui social. Tra di loro loro spicca Stefania Spampinato, il volto italiano della serie tv Grey’s Anatomy che ha a molto a cuore la questione ambientale.

Come sei diventata supporter dell’iniziativa Stop Global Warming?

In maniera abbastanza banale: un'amica che cura il mio ufficio stampa mi ha raccontato dell’iniziativa perché sa che sono molto attenta all’ambiente. Mi sono informata e ho visto che già diversi Paesi hanno adottato la carbon tax. Penso che debba farlo anche l’Europa.

 

Stop Global Warming sta raccogliendo le firme per far adottare una normativa europea che tassi le emissioni di CO2. Come convinceresti un amico a firmare?

Tutto ciò che è pericoloso o nocivo per il prossimo viene scoraggiato o punito. Se vai troppo veloce in macchina, ti fanno la multa per esempio. È assodato che le emissioni di CO2 siano nocive per il pianeta, ma non c’è un sistema che le disincentivi, soprattutto quelle prodotte dalle aziende.

Immagine creata per la open call di Zooppa a sostegno dell'iniziativa StopGlobalWarming.eu © Francesco Ditria

Su Twitter ti definisci una planet lover e su Instagram suggerisci piccoli gesti utili a salvare il pianeta. Quali compi abitualmente?

A casa non uso tovaglioli usa e getta ma solo di stoffa, mi strucco con panni lavabili e quando lavo, faccio attenzione ai componenti dei detersivi. Adesso ho preso casa e la maggior parte dei mobili li ho comprati in legno riciclato.

Sono andata dai produttori di Grey’s Anatomy a dire che ero disposta a donare parte del mio stipendio per cercare di rendere più ecosostenibile il set. I produttori sono stati d’accordo e hanno messo in atto molti cambiamenti, per esempio hanno dotato tutti di borraccia. Ellen Pompeo [l'attrice che interpreta Meredith Grey] è molto attenta a questo tema.

Purtroppo con il Covid abbiamo fatto parecchi passi indietro. Quando vado a fare i tamponi prima di girare le puntate, vedo i cassonetti pieni di guanti e mascherine. Ma è una questione di priorità e al momento ciò che conta è non far ammalare le persone. Per esempio, sul set, mi cambierebbero sempre i guanti. Io dico di lasciarmeli visto che non sto facendo un’operazione reale, non sono un medico vero che deve essere sterile. Spero che quando si sia sistemata la situazione Covid si torni ad essere attenti.

La mobilità è un elemento cardine per la sostenibilità ambientale. Tu come ti sposti?

Dai 18 ai 30 anni non ho mai avuto la macchina, non avevo nemmeno la patente. Ho vissuto a Milano e poi a Londra, quindi non ne ho mai sentito l'esigenza. Utilizzavo i mezzi pubblici. Però, arrivata a Los Angeles, ho preso per tre mesi i mezzi pubblici e ho pensato che fosse arrivato il momento di iniziare a guidare. Ma ho comprato un'auto di seconda mano, poi sono passata a un’ibrida. Vado anche in bici, ho una pista ciclabile vicino casa. Sulla bicicletta ho montato pure il cestino per il cane, ma si agita e mi vola via.

 

A schierarsi contro i cambiamenti climatici sono soprattutto i giovani. Cosa pensi del movimento Fridays for the future e di Greta Thunberg?

A 15 anni scioperavo perché non volevo andare a scuola, non perché avevo a cuore il tema dell’ambiente. Quindi il fatto che i ragazzi abbiano questo trasporto nel voler cambiare il mondo, mi rende speranzosa. È bello vedere che il benessere del pianeta è una loro priorità e il mondo appartiene a loro.

Cosa pensi invece di chi nega il climate change?

Lasciamo perdere il fatto che il 97% della comunità scientifica mondiale crede che il riscaldamento globale sia una conseguenza diretta dell’inquinamento umano. Obiettivamente, non puoi non ammettere che ci sono cose che peggiorano le nostre vite. Non puoi dire che, se arrivi in una spiaggia piena di plastica, ti fa piacere. Oppure, se un’industria chimica sta scaricando sostanze tossiche in mare, ti viene voglia di farci il bagno. Casa tua la tieni pulita, la stessa cosa dovrebbe valere per il pianeta.

Tu vivi a Los Angeles da molti anni. Il presidente Joe Biden ha scelto di far rientrare gli Stati Uniti nell’accordo di Parigi sul clima e ha rimesso l’ambiente al centro del suo mandato. Sei contenta di questo cambio di rotta?

Gli USA sono una delle nazioni che inquina di più al mondo e sono il Paese dello spreco. C’è un consumismo sfrenato. Ho degli amici che vengono a casa mia e mi chiedono perché non ho il bollitore per le uova o per il riso o quello che per cucinare le verdure al vapore. Io rispondo che cucino tutto nella stessa pentola. Questa cosa di avere un prodotto per ogni cosa mi fa impazzire, ma è nella cultura americana. Hanno case immense che riempiono di gadget monouso. Ho visto una foto degli anni ’50 di un supermercato italiano dove c’erano le signore che riempivano i barattoli di legumi, farina e prodotti sfusi. Ora è tornato di moda, ma è un po’ costoso. I ricavi della carbon tax dovrebbero andare in favore delle famiglie e ai lavoratori per compensare l’aumento del costo dei prodotti (dovuto proprio alla tassazione delle emissioni di CO2).